Nuova puntata della battaglia legale tra il Comune di Asciano e Bikeitalia, destinataria lo scorso 31 gennaio di una multa da 480 euro per aver pubblicato senza autorizzazione una foto del territorio comunale. Il caso infatti ora finisce davanti al Tar: "Oltre ad aver impugnato la multa abbiamo presentato un ricorso al Tar della Toscana – annuncia l’editore di Bikeitalia.it, Paolo Pinzuti – a cui abbiamo contestato la legittimità di quel regolamento del Comune di Asciano in base al quale ci è stato fatto un verbale".
Pinzuti racconta: "Dopo aver ricevuto la multa ho invitato il sindaco Fabrizio Nucci a intervenire sul palco della Fiera del Cicloturismo a Bologna per spiegare le ragioni alla base della sua strategia di promozione territoriale. Inizialmente ha accettato, ma poi il 31 marzo (a 5 giorni dall’evento) ha declinato l’invito con una mail che si conclude con un: “Evidentemente lei non vuole un confronto amichevole con questa amministrazione, pertanto declino l’invito e la saluto”. Su questa cosa il sindaco Nucci ha pienamente ragione – sottolinea Pinzuti –: non è mio interesse concludere amichevolmente una vicenda che non ha nulla di amichevole, perché non si può essere amici di qualcuno che decide di dispensare multe a destra e manca per fare cassa in violazione di qualsiasi diritto costituzionale".
E ancora: "Presentare un ricorso al Tar costa più di 30 volte la multa che ci è stata comminata e sono soldi che, anche nel caso in cui il Tar ci dovesse dare ragione, difficilmente rivedremo indietro – si evidenzia –. Ma qui il punto non è l’annullamento della multa o risparmiare qualche centinaio di euro, ma la difesa di un diritto costituzionale garantito, come la libertà di espressione (articolo 21 della Costituzione) perché che senso ha ottenere l’annullamento della multa se poi continua a restare in vigore un regolamento ingiusto che rappresenta un chiaro abuso di potere da parte di un’autorità?".
Di qui il commento: "Ho deciso di pubblicare questo aggiornamento il 25 Aprile perché è la ricorrenza della Liberazione, che non può essere solo la celebrazione dei diritti conquistati 80 anni fa a caro prezzo da persone che oggi non ci sono più, ma deve essere anche necessariamente l’occasione per ricordare che quella stessa libertà va difesa ogni giorno a qualunque prezzo e non solo quando conviene". Pinzuti conclude: "Per i più morbosi aggiungo quest’ulteriore elemento di cronaca: una settimana fa mi sono recato alla stazione dei carabinieri più vicina e ho presentato querela per diffamazione aggravata, perché in occasione del Consiglio comunale del 18 febbraio, il sindaco Nucci, interrogato dall’opposizione in merito alla nostra vicenda, ha detto che non siamo persone serie e che abbiamo scritto l’articolo in oggetto poiché “intratteniamo rapporti commerciali con i produttori di vino della zona”. Quest’ultima affermazione è falsa: la nostra azienda non ha mai ricevuto un centesimo né un centilitro dai produttori di vino toscani (e possiamo dimostrarlo). Ma oltre a essere falsa è anche molto grave perché il sindaco Nucci durante un momento istituzionale come un consiglio comunale ha messo in dubbio l’onestà con cui questa testata svolge il proprio lavoro da 13 anni. Di questo dovrà rispondere alle autorità competenti e ai cittadini a cui un sindaco non dovrebbe mai mentire".
C.B.