"Il Museo vedrà la luce alla fine del 2026. Sarà un museo contemporaneo in un palazzo storico". lo hanno detto e ribadito Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei, Luigi La Rocca, Capo Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e il Soprintendente Gabriele Nannetti. Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che si è detto ‘amico di San Casciano’ ha aggiunto "Penso che i reperti possano e debbano viaggiare come un meraviglioso biglietto da visita di questa comunità. L’obiettivo però, è quello che San Casciano sia dotato di un museo degno di ospitarli in forma stabile. E’ fondamentale la tutela e la valorizzazione di questi beni nel territorio". Il Ministero della Cultura ha già deliberato 4 milioni e mezzo per l’acquisto, già effettuato un anno fa, di un palazzo cinquecentesco dove il museo vedrà la luce e di un immobile, che verrà acquistato a breve, dove saranno collocati gli uffici del museo. I lavori di ristrutturazione partiranno il prima possibile. "L’ingresso del museo sarà nella parte posteriore del palazzo – ha detto il soprintendente Nannetti- mentre l’uscita è quella che oggi viene considerata l’entrata e che si trova nel centro storico". E’ stato evidenziato più volte come il gioco di squadra tra Istituzioni che vede il Comune di San Casciano capofila abbia funzionato e continui a produrre risultati. "Attualmente i bronzi di San Casciano si trovano al Museo Archeologico di Reggio Calabria- ha detto Osanna , a seguire la mostra sarà ospitata a Berlino, sempre nell’ottica di collaborazione. Recentemente i reperti del museo tedesco sono stati esposti a Villa Giulia".
Proprio domani invece l’Università per stranieri firmerà l’acquisto di un altro immobile, sempre nel centro storico di San Casciano dove nascerà un hub universitario che vedrà tre aule didattiche e una foresteria con quattordici posti letto. Il centro CADMO, Centro di Archeologia per le Diversità e le Mobilità preromane, vedrà qui la sede per mano dell’Università. Del resto, numerosi saranno gli aspetti da studiare nei prossimi anni.
"Come Epidauro che è il più grande santuario del mondo greco dedicato ad Asclepio- ha detto La Rocca - noto soprattutto come il centro di guarigione più celebrato del mondo classico, il luogo in cui i malati andavano nella speranza di essere curati così il Santuario ritrovato di San Casciano vede una forma di cura e divinazione". Nell’attesa dell’apertura del Museo, l’associazione archeologica, che vede tra le fila molti sancascianesi, organizza e accompagna i turisti a visitare lo scavo e con grande capacità oratoria i volontari raccontano e descrivono i bronzi e gli altri reperti che si trovano altrove invitando i turisti a tornare. Da oggi con una data ben precisa.
F.D.