REDAZIONE SIENA

Mustafa, la famiglia va in Germania. “Dispiaciuti, ma speriamo siano felici”

La loro foto diventata simbolo degli orrori in Siria, dopo Siena e Budrio la decisione a sorpresa di lasciare l’Italia

La foto simbolo di Mustafa con suo padre

Siena, 19 aprile 2023 – La loro foto aveva fatto il giro del mondo come simbolo degli orrori della guerra in Siria: la famiglia El Nazzer, con il padre Munzir, mutilato a una gamba e il piccolo Mustafa, quasi senza arti, ha adesso lasciato Budrio (Bologna), dove era stata accolta per un percorso riabilitativo nel centro protesi Inail, per trasferirsi in Germania.

Dopo che a settembre la famiglia era arrivata a Budrio, dopo un periodo di permanenza alla Caritas di Siena, per intraprendere un percorso di riabilitazione nel centro protesi Inail di Vigorso, a gennaio hanno deciso, in assoluta autonomia e senza preavviso, di interrompere il progetto e trasferirsi in Germania.

"Siamo molto dispiaciuti e sorpresi - dice la sindaca di Budrio Debora Badiali - l'integrazione nella comunità, anche scolastica per i bambini, era partita bene e stava mostrando i primi frutti. Non avevamo avuto avvisaglie né comunicazioni in merito. Il meccanismo di inserimento creato è stato complicato e molto avanzato e vederne la fine in questo modo dispiace. Spero solo che siano felici”.

La ricostruzione della stampa tedesca

È un articolo pubblicato domenica da Der Spiegel a raccontare della nuova vita in Germania della famiglia di Mustafa. Qualcosa non è andato forse come loro si aspettavano. Un passato difficile, la disperazione della guerra, i problemi di salute del padre, il desiderio di due genitori di vedere il proprio figlio segnato da una disabilità gravissima, un giorno, camminare davvero. Questo sogno li avrebbe spinti altrove. Almeno così si evince dall'articolo del giornale tedesco. La famiglia siriana sarebbe arrivata in un centro per rifugiati alla periferia di Ratisbona, si fa riferimento anche ad un alloggio che sarebbe poi stato assegnato loro. Nell'articolo si racconta la delusione dei genitori quando hanno capito dai professionisti di Vigorso che Mustafa non sarebbe stato in grado di camminare davvero da solo. A chiarire il percorso sanitario è l'ingegner Gregorio Teti, direttore tecnico Area tecnica e ausili del Centro Inail: “Abbiamo proposto un percorso progressivo per il bambino, prima sugli arti superiori, poi sugli inferiori. Mustafa non avrebbe mai avuto la possibilità di deambulare in maniera libera e fluida, quindi abbiamo consigliato prima il supporto di una carrozzina a comando elettronico, studiata su misura, e consegnata alla fine del mese di settembre. Poi stavamo attendendo il via libera della famiglia per le protesi. Per il papà, invece, abbiamo realizzato una prima protesi che aveva cominciato a utilizzare”. Secondo quanto riportato da Der Spiegel, la famiglia non avrebbe portato con sé in Germania né la protesi del padre né la carrozzina del bambino: “Non siamo riusciti a trasportarla”, ha spiegato la madre.

La Diocesi di Siena e le donazioni

"I soldi raccolti per Mustafa non verranno dati al vento, stiamo cercando un canale diretto con la Germania attraverso istituzioni e Caritas e siamo pronti a metterli a disposizione per qualsiasi esigenza del bambino ma solo di fronte a un progetto serio”. Così il portavoce dell'Arcidiocesi di Siena Gianluca Scarnicci in merito al conto corrente attivato dalla Caritas per il sostegno del bambino siriano. Sul conto corrente attualmente ci sono circa 30mila euro frutto delle donazioni di tanti cittadini. “A Siena li abbiamo adottati, poi le scelte che li hanno portati in Germania non le sappiamo” spiega Scarnicci dopo aver appreso che la famiglia ha lasciato Budrio, in Emilia Romagna dove si erano trasferiti da Siena. “Prendiamo atto della loro decisione, gli facciamo gli auguri, siamo dispiaciuti e speriamo che sia la scelta giusta”, conclude il portavoce dell'Arcidiocesi.