
La società Pasticcerie Nannini non è l’azienda di famiglia, ma una società satellite del gruppo che ha avuto poca fortuna e che è stata dichiarata fallita a Roma il 14 febbraio 2019. La Nannini srl, i locali di Siena, a cominciare dal celebre Conca d’Oro, l’industria di dolci a Monteriggioni, non hanno nessun collegamento con la società romana. Le industrie sono state cedute a Sielna, il marchio e i locali fanno parte dell’accordo con il gruppo guidato da Igor Bidilo, e affidato ora al manager Denis Milovidov. E’ la prima precisazione che l’avvocato Fabio Pisillo, legale di Alessandro Nannini, fornisce in merito al procedimento, avviato dalla procura di Roma, che contesta all’industriale dolciario, ex pilota di Formula 1 e di rally, nonché candidato a sindaco di Siena, il reato di bancarotta.
Il pm Francesco Marinaro, nella richiesta di rinvio a giudizio, contesta a Nannini il mancato pagamento di 1 milione e 200mila euro di tasse e contributi. L’altra imputazione di bancarotta documentale, invece, sarà archiviata perché i libri contabili di Pasticcerie Nannini sono stati consegnati agli inquirenti. L’udienza preliminare sul rinvio a giudizio è in calendario il 4 maggio.
L’avvocato Pisillo affida le repliche a una nota ufficiale: "Alessandro Nannini rivendica la propria estraneità rispetto alle accuse di bancarotta mosse dalla Procura di Roma per il fallimento della Società ’Pasticcerie Nannini’ avvenuta nel febbraio 2019 per debiti fiscali. Il Pm all’udienza del 2 febbraio ha già chiesto l’immediato proscioglimento per una delle due accuse, quella di bancarotta documentale, e il gup provvederà in tal senso alla prossima udienza del 4 maggio. E’ emerso infatti che l’accusa era frutto di equivoco tra curatore e pubblico ministero, equivoco che è stato documentalmente chiarito".
"La seconda accusa è invece di bancarotta impropria - continua la nota - e consiste nell’aver determinato il fallimento della società per mancato pagamento di tributi dovuti da ’Pasticcerie Nannini’ in alcuni anni dal 2009 anni in cui tale Società attraversò una importante crisi di liquidità. Ci difenderemo anche da tale accusa, riteniamo che non vi siano i presupposti del reato di bancarotta".