
Operazione della guardia di finanza di Firenze, il comando provinciale di Reggio Calabria e la polizia di Siena, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria (foto di repertorio)
Siena, 7 aprile 2025 – Una villa, due appezzamenti di terreno, un’autorimessa, un B&b, conti correnti e disponibilità finanziarie per un valore stimato in oltre 600mila euro. È quanto è stato sequestrato, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, a un imprenditore residente con la sua famiglia in provincia di Siena, ritenuto vicino alla ‘ndrangheta.
L’operazione della guardia di finanza di Firenze, del comando provinciale di Reggio Calabria e la polizia di Siena, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha permesso di scavare nelle attività dell’imprenditore, risultato "prestanome” della ‘ndrangheta.
L’uomo, attraverso una sua società nel settore edile, era già stato oggetto di un provvedimento interdittivo antimafia emesso nel 2003 dalla prefettura di Reggio-Calabria, ed è stato ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, anche sulla base di riscontrate dichiarazioni di collaboratori di giustizia, portatore di "pericolosità sociale".
L’uomo curava in particolare gli interessi della cosca “Tegano-De Stefano”, originaria di Reggio Calabria, occultando, attraverso fittizie intestazioni societarie, l'effettivo gestore della società: un componente di spicco della stessa 'ndrina.
Dalle analisi, il valore del patrimonio, direttamente e indirettamente nella disponibilità dell'imprenditore, è risultato sproporzionato (nell'arco di quasi 30 anni per circa 800.000 euro) rispetto alla capacità reddituale manifestata.
Il Tribunale di Reggio-Calabria ha disposto il sequestro, tra Siena, Sovicille e Monteroni d'Arbia, nel Senese, del patrimonio intestato ai familiari dell'uomo: una villa con relative pertinenze, due appezzamenti di terreno, un locale adibito ad autorimessa, un B&b/affittacamere, oltre a conti correnti e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 600.000 euro. I beni saranno gestiti da un amministratore giudiziario.