Nei guai per l’urna con le ceneri della moglie

SIENA Aveva voluto conservare le ceneri dell’amata moglie defunta in un’urna cineraria, dopo la cremazione del corpo. Una scelta...

Aveva voluto conservare le ceneri dell’amata moglie defunta in un’urna cineraria, dopo la cremazione del corpo. Una scelta che molte famiglie stanno facendo perché lo considerano un modo per elaborare il lutto e lenire il dolore, tenendo il proprio caro vicino anche dopo la scomparsa. Per questo è finito sotto inchiesta un settantenne valdelsano che è difeso dall’avvocato Carlo Peruzzi. Il suo caso è arrivato ieri davanti al giudice Andrea Grandinetti venendo rinviato in quanto l’imputato non sarebbe a conoscenza della pendenza del procedimento, anche se quando ci fu la denuncia nei suoi confronti era poi stato interrogato. Di qui il rinvio al tribunale, il caso torna alla fase predibattimentale.

Tutto era nato nell’autunno 2021. Una familiare della moglie defunta dell’imputato si era recata a casa di quest’ultimo per raccogliersi davanti all’urna con le ceneri della parente. Era stata lasciata sola nella stanza. Senonché, a poco distanza di tempo, era arrivata la segnalazione alle forze dell’ordine che i sigilli dell’urna erano stati violati. Era stata aperta. E siccome l’unico ad averne la disponibilità era il 70enne è finito sotto inchiesta. Per quest’ultimo reato e per il mancato rispetto delle regole con cui devono essere custoditi i resti umani, deve ora difendersi in tribunale. L’urna è tuttora sotto sequestro presso un’associazione di volontariato.

Laura Valdesi