"Nel 2014 la sconfitta fu dolorosa"

SIENA Sono passati quasi dieci anni, da quel 17 ottobre 2014 quando Siena fu sconfitta da Matera nella finale per il...

"Nel 2014 la sconfitta fu dolorosa"

"Nel 2014 la sconfitta fu dolorosa"

Sono passati quasi dieci anni, da quel 17 ottobre 2014 quando Siena fu sconfitta da Matera nella finale per il titolo di Capitale italiana della cultura 2019. Per chi guidò quella candidatura, Pierluigi Sacco, una ferita ancora aperta che riemerge anche nel momento dell’affermazione, alla guida del progetto che ha portato Bourges a diventare Capitale europea della cultura 2028. "Quando il mio grande amico Pascal Keiser mi propose di presiedere il progetto di candidatura – ricorda Sacco – confesso che sul momento la mia prima reazione fu ’No. Non ce la faccio a rivivere tutto daccapo’. La memoria di quel 17 ottobre 2014 era ancora troppo dolorosa, e da allora mi sono impegnato in tanti percorsi di candidatura. A volte è andata bene ed altre male, ma sempre da tecnico, evitando con cura un eccessivo coinvolgimento emozionale. Ma stavolta era diverso, stavolta si trattava, ancora una volta, di un progetto da vivere e su cui esporsi in prima persona".

"Perché ho accettato alla fine? Perché – dice Sacco – l’invito veniva da un vero amico, che era stato al mio fianco lungo tutto il percorso di Siena e soprattutto dopo, e perché il progetto era bellissimo. E quindi ho rischiato. Mi sono rimesso in gioco di nuovo, accettando la possibilità di dover rivivere tutto daccapo. E stavolta abbiamo vinto".