"Nessuno sfregio permanente". La sentenza di Siena che fa scuola

Il caso giudiziario a Siena riguarda un presunto sfregio permanente durante una festa nel Chianti. L'avvocato critica la severità della legge e il gup ha ridotto la pena a 2 anni condizionali.

"Nessuno sfregio permanente". La sentenza di Siena che fa scuola

Interessante sentenza del gup Minerva

"Una vicenda giudiziaria dove non ci sono angeli e demoni, innocenti o colpevoli", asserisce l’avvocato Valbona Nuredini interpellata dal nostro giornale. Che aggiunge: "Non eravamo in presenza di uno sfregio permanente, come confermato dalla sentenza del gup Chiara Minerva". Il caso è quello di cui ha scritto La Nazione il 20 luglio scorso che merita delle precisazioni e più ampio rilievo.

Per la cronaca, risale al 1 maggio 2021, la prima festa del paese in cui i giovani tornavano a socializzare dopo l’ondata Covid. Protagonisti della vicenda due ragazzi che vivono nel Chianti: uno di loro rimase ferito al volto dal bicchiere in mano all’imputato con cui sarebbe stato colpito ma nessuno sfregio. Nel corso della serata, osserva l’avvocato Nuredini che assiste quest’ultimo ed ha effettuato indagini difensive raccogliendo testimonianze prodotte nel processo, l’imputato "sarebbe stato provocato ripetutamente e gravemente offeso dall’amico, costituitosi parte civile con una richiesta risarcitoria di oltre 50 mila euro, al quale il gup non ha riconosciuto nessuna provvisionale, salvo la sede civile e gli 11 mila euro offerti proprio dall’imputato, alla luce dell’esiguità della lesione, come da perizie in chirurgia plastica versate in atti".

Ma c’è un altro aspetto che all’avvocato interessa rilevare. "Il reato contestato, sfregio permanente, è diventato autonomo dal 2019 che in maniera del tutto sproporzionata, punisce con la stessa pena sanzionatoria dagli 8 ai 14 anni di reclusione, anche minime lesioni e/o esigue cicatrici, basta che siano riportate nel viso. Detta generalizzazione, costituisce espressa violazione della nostra Carta Costituzionale, sollevando all’uopo giusta questione d’illegittimità". Il pm ne aveva chiesti 3 e 8 mesi, il gup ha riqualificato il reato, la pena - con rito abbreviato - è stata di soli 2 anni con la condizionale e non menzione. L’avvocato Nuredini conclude evidenziando come il pronunciamento del gup di Siena, di cui apprezza "molto il coraggio nel colmare una grave mancanza e miopia del legislatore, costituisca un precedente importante e non solo per il tribunale di Siena. La norma mette infatti sullo stesso piano la deformazione del viso, con l’acido o sostanze infiammabili, che a mio parere merita l’ergastolo (visto che determina l’omicidio dell’identità della vittima) ad un mero segno permanente in volto… Qualsiasi cicatrice non può essere contestata e giudicata come sfregio, subendo anche il pregiudizio di accesso a riti alternativi come la map, a causa dell’irragionevole pena edittale".