Siena, 27 gennaio 2024 – Quest’anno la Neuroradiologia interventistica senese festeggia i 30 anni di attività. Trent’anni raccontati dalla dottoressa Sandra Bracco, direttrice dell’Unità Operativa complessa, all’interno del dipartimento Scienze Neurologiche e motorie.
Com’è cambiata la disciplina in questi anni?
"Il primo aneurisma cerebrale - ricorda la dottoressa Bracco - viene trattato per via endovascolare a Siena il 13 dicembre 1994 inaugurando nel miglior modo la moderna sala angiografica digitale appena installata. Questo nuovo modo di trattare la patologia neurovascolare si avvale di due fondamentali ambiti di sviluppo: quello dei materiali per l’approccio mininvasivo alla cura e quello tecnico riguardante le apparecchiature angiografiche digitali che consentono di vedere non un campo operatorio aperto ma un’immagine radiologica molto definita in tempo reale".
Quali sono i volumi di attività?
"Trenta anni fa, nel primo anno di attività, sono stati effettuati 36 interventi. Nel 2023, in un solo anno, gli interventi sono stati 750, con un numero complessivo di più di 10mila interventi in 30 anni, con il fondamentale supporto dei neuroanestesisti. In particolare i principali ambiti di applicazione sono lo stroke ischemico acuto, con una media di 170 trattamenti in emergenza all’anno in collaborazione con la stroke unit. Siamo inoltre primi in Europa per la chemioterapia selettiva intrarteriosa per il trattamento del retinoblastoma, tumore dell’occhio raro dell’età pediatrica, in collaborazione con l’Oculistica e la Pediatria, con 143 procedure effettuate solo nell’ultimo anno. Trattiamo circa 80 aneurismi cerebrali all’anno in collaborazione con la Neurochirurgia insieme a patologia vascolare più rara come le malformazioni artero-venose cerebrali o spinali. E’ possibile trattare per via mini-invasiva anche la patologia aterosclerotica stenosante con interventi di dilatazione mediante stent delle arterie carotidi o vertebrali. In più, nei trattamenti percutanei della patologia degenerativa o traumatica spinale, abbiamo numeri in progressiva crescita".
Cosa caratterizza l’attività diagnostica avanzata, di ricerca clinica e sperimentale?
"I progressi della neuroradiologia hanno coinvolto anche l’ambito diagnostico TC e Risonanza Magnetica del sistema nervoso centrale con la possibilità di ottenere oltre ai dati di imaging tradizionale quelli cosiddetti di imaging avanzato e funzionale. Inoltre le apparecchiature radiologiche sempre più evolute, associate all’impiego dell’intelligenza artificiale, potranno consentire di orientare meglio le scelte terapeutiche ottimizzando le risorse".
Quali sono le principali innovazioni in ambito terapeutico?
"Esiste un progressivo incremento delle indicazioni ai trattamenti endovascolari e percutanei mini- invasivi che riguarda ad esempio l’embolizzazione degli ematomi sottodurali cronici, la patologia vascolare di pertinenza maxillo-facciale, le trombosi venose cerebrali".
La sua unità svolge un ruolo importante anche nell’ambito della rete stroke: in che modo?
"La neurointerventistica senese rappresenta il centro di riferimento per il trattamento dell’ictus ischemico acuto da occlusione di grosso vaso nell’area vasta sudest toscana nell’ambito della rete tra ospedali a diversa complessità assistenziale per la patologia tempo-dipendente. Dal 2015 abbiamo espresso un elevato livello di sinergia con i colleghi dell’Area Vasta che vanta ottimi risultati raggiunti in termini di casi trattati ed esiti favorevoli".
Viene effettuata attività in tele-consulto per l’area Vasta?
"Il teleconsulto è un fondamentale strumento di comunicazione tra colleghi di ospedali a diversa complessità assistenziale che serve a orientare i percorsi di cura del paziente attraverso la possibilità di condividere immagini radiologiche e notizie cliniche".