Indetta una nuova riunione del comitato ‘No al parco fotovoltaico vicino a Cavallano’. Si terrà oggi alle 21,15 al centro civico di Cavallano. "Continua la mobilitazione per contrastare questo progetto e proteggere il nostro territorio – viene affermato in una nota – Unisciti anche tu, insieme possiamo fare la differenza". Si è costituito sul finire di ottobre a Lucciana, durante una partecipata assemblea, il Comitato cittadino per la tutela del Piano di Casole, nato spontaneamente per opporsi alla realizzazione del parco fotovoltaico, previsto nei pressi di Cavallano. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Casole d’Elsa e tutta la giunta comunale, insieme a rappresentanti delle forze politiche di maggioranza e opposizione, uniti nell’obiettivo di proteggere il territorio. Sulla questione è intervenuta ieri Casole Futura, associazione che ha portato alla vittoria l’attuale sindaco Andrea Pieragnoli. "Casole Futura – viene affermato in una nota – riconoscendo l’urgenza di una transizione energetica verso fonti rinnovabili, conferma il proprio impegno a privilegiare soluzioni sostenibili per raggiungere questo obiettivo. L’intento primario è soddisfare le necessità energetiche del nostro territorio, con un particolare focus sull’autoconsumo locale. Per attuare questo programma, Casole Futura intende sviluppare un Piano Energetico Comunale in grado di identificare e rispondere alle specifiche esigenze della comunità. In quest’ottica, riteniamo che l’installazione di pannelli fotovoltaici debba evitare, per quanto possibile, l’impiego di terreni agricoli destinati alla coltivazione, riservando queste installazioni al solo fabbisogno energetico delle famiglie o delle aziende che ne facciano richiesta". "Crediamo inoltre – continua Casole Futura – che le peculiarità del nostro paesaggio, comprese le aree circostanti le zone industriali, debbano essere salvaguardate, rispettando l’integrità ambientale e la qualità paesaggistica. È quindi prioritario destinare, in prima istanza, tetti e aree già urbanizzate all’interno delle zone industriali, così come siti degradati, per interventi di riqualificazione tramite architetture fotovoltaiche integrate. Questa soluzione consentirebbe di preservare il patrimonio paesaggistico e rurale, evitando un eccessivo consumo di suolo agricolo, che rappresenta una risorsa preziosa per la nostra comunità".
Lodovico Andreucci