REDAZIONE SIENA

Nodo della mensa Bandini Il Dsu a Palazzo pubblico

Il presidente Del Medico: "Riconosciuta la necessità di consolidare l’edificio"

"La nuova amministrazione senese ha capito la necessità e l’urgenza di intervenire per consolidare l’edificio di via Sallustio Bandini e insieme stiamo finalmente studiando l’iter migliore per tutti per consentire i lavori", dice Marco Del Medico, presidente dell’Azienda regionale Diritto allo studio universitario.

L’ennesimo nodo da sciogliere per la nuova giunta è quello della mensa universitaria Bandini, chiusa dal 2021 e inutilizzata: l’immobile è stato acquistato per oltre 4 milioni di euro dal Dsu nel dicembre 2013 proprio dal Comune di Siena. Probabilmente senza adeguata certificazione strutturale: nel periodo Covid il Dsu, proprietario dell’83 per cento del palazzo, ha scoperto che il refettorio al piano terra, dove avrebbe dovuto servire migliaia di pasti agli studenti, incombe su sei appartamenti privati dello stesso condominio; manca in sostanza un pilone di appoggio.

La scoperta è arrivata con l’esito di accertamenti tecnici fatti fare dallo stesso Dsu: la relazione, dalla quale emergenvano problemi strutturali insuperabili per un immobile che deve ospitare un servizio pubblico, è dunque stata depositata al Genio civile, che ha disposto dapprima la necessità di puntelllare tetto e primo piano, poi la riduzione drastica del numerol di utenti e infine la chiusura, per il consolidamento dell’immobile.

A questo punto il Dsu ha cercato di coinvolgere il resto del condominio nella necessità di intervenire al più presto, trovando però l’opposizione di alcuni. La ’patata bollente’ è così arrivata al Comune (precedente), con la richiesta del Dsu di intervenire di fronte ad un pericolo grave e imminente, tanto più dopo le scosse di terremoto dell’inverno scorso.

La strada burocratica da percorrere vedrebbe allora il Comune come soggetto espropriante, ai sensi dell’articolo 49 del Dpr, o comunque promotore di ’occupazione di urgenza’ dell’immobile per consentire l’intervento. Naturalmente ai condomini verranno corrisposte indennità, a carico del Dsu.

Certo la strada è ancora lunga e da perfezionare, a partire dall’accordo con i coinquilini, che può arrivare con la presa di coscienza di un rischio incombente.

Ieri i tecnici del Dsu e quelli comunali si sono incontrati per studiare il da farsi: il Diritto allo Studio ha già depositato il progetto di consolidamento e la riorganizzazione del servizio mensa, per un investimento di altri 4 milioni di euro.

Paola Tomassoni