REDAZIONE SIENA

"Non ci ferma nessuno" Il ritorno di Luca Abete

La tappa al Santa Chiara Lab del suo tour motivazionale per gli studenti "Creiamo spazi di incontro tra ragazzi, non ci permettiamo di dare lezioni".

Luca. Abete è tornato dopo cinque anni a Siena e. al Santa Chiara Lab ha incontrato gli studenti

Luca. Abete è tornato dopo cinque anni a Siena e. al Santa Chiara Lab ha incontrato gli studenti

‘Non ci ferma nessuno’, il tour motivazionale studentesco ideato dal giornalista di Striscia la notizia Luca Abete ha fatto tappa al Santa Chiara Lab. Il tour è una campagna sociale insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica, ed è tornato all’Università di Siena dopo cinque anni. "Non ci ferma nessuno è proprio il motto che mi accompagna da sempre - ha raccontato Luca Abete -. Cerchiamo di creare luoghi, spazi di incontro tra i ragazzi, dove non ci permettiamo di dare lezioni di vita o indicare una strada giusta. È un viaggio nel mondo giovanile, dove si prova a portare ispirazione. L’ispirazione nasce proprio dai ragazzi. C’è chi è più fragile, chi vive un disagio, chi invece ha coraggio da vendere e lo regala a chi ne ha bisogno. Insomma, storie che si incrociano, paure che scompaiono".

Il tour mira a favorire il confronto tra giovani universitari che, attraverso dei talk, si raccontano, condividono le loro storie, evidenziando bisogni, paure, sogni per cercare le giuste motivazioni utili a non abbattersi davanti agli ostacoli della vita personale e universitaria. "Il dialogo è fondamentale. Paradossalmente, siamo iperconnessi ma spesso scollegati dal contatto umano - ha detto Abete -. Lo strumento (il telefono, il social) non deve sostituire la connessione vera: quella fatta di occhi negli occhi, voce nell’orecchio. Restituire anche solo un attimo di autenticità alla comunicazione può voler dire amplificare le relazioni vere. E il problema non riguarda solo i giovani".

Il tema dell’undicesima edizione infatti è la solitudine, e lo slogan è ‘nessun? è sol?’. L’incontro ha messo in luce come dall’analisi della realtà dei fatti, la solitudine sia un qualcosa che dipende più dall’assenza di connessioni significative che da quella di persone intorno. "Abbiamo scelto di usare la schwa nel nostro motto perché è simbolo di inclusività - ha spiegato l’inviato di Striscia la notizia -. Sto facendo un viaggio fra i ragazzi, in cui io per primo mi arricchisco. Ringrazio tutti i giovani che incontro, perché oggi abbiamo bisogno di sentirci meno diversi. Siamo tutti figli delle stesse paure, delle stesse insicurezze, dello stesso coraggio che a volte ci manca, ma che poi può arrivare all’improvviso".

Eleonora Rosi