"Non siamo prof di serie B. Anche a noi i libri di testo"

Scuola, appello-denuncia di una docente di sostegno. "Ci dobbiamo accontentare del digitale"

"Non siamo prof di serie B. Anche a noi i libri di testo"

Libri di testo (foto d’archivio)

"Insegnanti di sostegno considerati di serie B dalla maggior parte delle case editrici che s’interfacciano con le scuole", sentenzia la docente di un istituto comprensivo della nostra provincia. Che non ci sta e ’denuncia’ pubblicamente quello che succede ai (sovente) bistrattati docenti di sostegno, categoria a cui appartiene mentre fino allo scorso anno insegnava lettere in una scuola media.

Ecco cosa avviene dietro le quinte, prima che gli studenti vadano in classe. "’Potrei avere un libro di testo’, ho chiesto ad uno dei rappresentanti. Mi è stata proposta una copia digitale, al massimo della concessione. Niente cartaceo. Noi che siamo del sostegno non ne abbiamo diritto", ribadisce, battagliera, la professoressa. A differenza dei colleghi titolari della materia. Per intendersi, quelli che insegnano matematica oppure italiano o magari inglese. A cui vengono inviati in cartaceo per spingerli ad adottarli come libri di testo per la classe. Siccome noi del sostegno non abbiamo il potere di effettuare tali opzioni e, dunque, di garantire loro un ritorno economico, veniamo considerati di serie B", osserva la professoressa M.T.

Di qui il problema. Senza il libro non si possono preparare a casa esercizi e lezioni utili ai ragazzi che hanno la possibilità di seguirle, facendo la stessa attività della classe. "Le pagine vanno fotocopiate e sovente adattate alle esigenze. Non posso certo ritrovarmi, io come tantissimi colleghi, ad utilizzare nelle ore scolastiche i libri comprati dalle famiglie per i ragazzi. E se un giorno magari uno se lo dimentica a casa? Assurdo, non siamo insegnanti di seconda fascia". E a chi li invita a comprarseli, M.T. ribatte "che non è giusto perché siamo docenti come gli altri".

Lancia così un appello, ai colleghi titolari delle materie. "Adottate i libri ponendo però una clausola ai rappresentanti delle case editrici. Ossia che vengano consegnati anche agli insegnanti di sostegno . Senza esclusioni. Il digitale è la modernità e sicuramente rappresenta un aiuto. Ma non basta. E non è giusto – conclude la docente – comprare con il bonus che ci danno libri di testo".

La.Valde.