Notte brava, due rapine. Fermato e poi rilasciato

Identificato l’uomo che con pistola e fucile ha colpito in due bar sull’Amiata

Notte brava, due rapine. Fermato e poi rilasciato

Notte brava, due rapine. Fermato e poi rilasciato

di Massimo Cherubini

AMIATA

Dopo sei ore trascorse nella caserma di Abbadia San Salvatore il giovane sospettato di essere l’autore della rapina a mano armata, e non solo, perpetrata ai danni di Sara Mannini del bar "La Casetta" è stato deferito all’autorità giudiziaria. L’averlo fermato a bordo della "Suzuki" rubata a Vivo d’Orcia, l’aver messo insieme tanti elementi a sostegno dei sospetti sul giovane, non hanno fatto scattare l’arresto perché secondo la legge è facoltativo per le cose accertate. Quindi per la ricettazione della vettura dove si trovava al momento del fermo e per alcuni furti. E’ un pluri-denunciato ma questo non basta.

Tutto inizia, secondo quanto accertato, all’ora di cena. Al ristorante "Sasso del Locco" il giovane si reca nell’anti bagno. Qui sono appesi soprabiti e giacche degli avventori. Lui li rovista, prende ciò che trova di utile. Viene scoperto, lascia la refurtiva e scappa. Il successivo obiettivo potrebbe essere stato l’Ape "50" rubato in via Serdini. Verso la mezzanotte è a Campiglia d’Orcia. Qui, utilizzando il calcio di una carabina risultata rubata nel garage di un cacciatore, ad Abbadia San Salvatore, tenta di sfondare il vetro della porta d’ingresso del bar "L’antica Quercia". Non ci riesce perché i colpi allertano un amico del proprietario del locale Roberto Guerri che viene avvisato dell’accaduto. "Sono corso al bar – racconta Guerri – per verificare cosa stesse accadendo. Mi sono subito reso conto che qualcuno voleva abbattere il vetro ed entrare. Ieri mattina (mercoledì, ndr) sul prato vicino al bar è stata trovata la carabina. Non ho visto nessuno, i danni che ho subito sono quelli dell’infrazione del vetro". E’ la mezzanotte passata, il furto non è riuscito. Il ladro-rapinatore (la convinzione è che si tratti della stessa persona) arriva ad Abbadia San Salvatore. Parcheggia l’Ape dinanzi al bar "La Casetta", attende l’arrivo di Sara Mannini. Quindi la tentata rapina a mano armata che "frutta" al bandito complessivamente circa tremila euro. Esce sale sul "Cinquantino" rubato. Forse non si aspettava la reazione di Sara che lo ha visto passare, è salita sulla sua Panda lo ha raggiunto. E’ riuscita a speronarlo più volte per fermarlo. C’è riuscita solo quando il motore è letteralmente caduto a terra. La donna – sui social ha ringraziato i cittadini i clienti per gli attestati di solidarietà – ha girato la macchina ed è tornata a casa. Il malvivente prima ha cercato di rubare un’auto parcheggiata in una abitazione in zona "Alvineta", non riuscendoci si è dato alla fuga a piedi tra i campi. Verso le sette si presume sia stato a Vivo d’Orcia dove è stata rubata la Suzuki. Poi la fuga verso chissà dove, di sicuro distante dall’Amiata. Il ritorno, a bordo dell’auto rubata, a Campiglia d’Orcia. Dove i carabinieri, che hanno svolto un lavoro assai impegnativo per ore e ore consecutive, fermandolo. C’è poi l’informativa al magistrato di turno che non ritiene di disporre la custodia cautelare.