Sono previsti anche due posti all’ospedale di Nottola nel cospicuo pacchetto"di concorsi per giovani medici che, nelle prossime settimane, saranno lanciati dalla Regione Toscana per coprire le esigenze dei presìdi sanitari situati in aree periferiche o disagiate e per questo meno allettanti per i professionisti del sistema pubblico. Si tratta, in particolare, di posizioni nei reparti, rispettivamente, di Ortopedia e traumatologia e di Nefrologia e dialisi, ovvero due aree che i medici di Nottola avevano portato ad esempio come particolarmente sofferenti per la mancanza di personale.
I vincitori dei concorsi saranno legati per cinque anni alla Asl di riferimento (in questo caso, quella della Toscana sud est), di cui i primi tre nella struttura indicata nell’avviso ed eventualmente gli altri due in un presidio più centrale della stessa area. Tre gli aspetti contrattuali che hanno l’obiettivo di rendere gli incarichi particolarmente allettanti: un miglior trattamento economico, sia di base sia con premi che, al termine del quinquennio, potranno arrivare a 8.300 euro l’anno; l’accrescimento delle competenze e delle esperienze, attraverso giornate di lavoro in altri ospedali e accessi all’azienda universitaria; l’incentivazione della formazione individuale, anche attraverso un budget dedicato.
A determinare la partecipazione agli avvisi solo di giovani medici, saranno particolari requisiti come l’iscrizione all’ultimo anno della specializzazione o averla appena terminata. I vincitori saranno affiancati da un medico esperto, una sorta di tutor, saranno facilitati nello svolgimento dell’attività libero professionale ’intra moenia’ e potranno contribuire ai progetti aziendali per l’abbattimento delle liste d’attese che prevedono ulteriori incentivazioni economiche. Saranno garantiti rimborsi spese e organizzati incontri semestrali di verifica con la direzione aziendale.
Il progetto, annunciato dalla Regione Toscana, ha carattere sperimentale ed è presentato come un’unicità a livello nazionale. "I primi concorsi saranno uno strumento utile per valutare l’efficacia di questa iniziativa e ci consentiranno di lavorare su modelli sempre più definiti" ha detto l’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini, presentando l’intervento.