
Novità per le nomine alle Scotte. La Cgil sposa la linea Barretta: "Direttori, così più trasparenza"
Le scelte sulle nomine dei direttori al policlinico delle Scotte "vanno in una direzione di maggiore trasparenza, rispondendo anche a sollecitazioni arrivate dai sindacati. Certo, c’è ancora molto da fare, ma per noi il percorso è condivisibile". A parlare è Alice D’Ercole (nella foto), segretaria confederale Cgil Siena con delega alla sanità, che affronta un tema caldissimo, su cui un’altra componente sindacale - la Cisl - ha sollevato forti perplessità: la nuova modalità di selezione per individuare i direttori. "Da sempre quello delle nomine è un tema caldo, trattandosi di un’azienda mista ospedaliera e universitaria – afferma D’Ercole – e storicamente la bilancia si è sempre spostata dalla parte della componente universitaria. Noi abbiamo sempre sollevato il tema che a contare fossero le competenze, dando stesse opportunità a entrambe le componenti".
È partendo da questa valutazione che per D’Ercole l’individuazione di "procedure improntate a una maggiore trasparenza, attarverso meccanismi non di nomina diretta, come previsto in àmbito universitario, ma di ampia valutazione, rappresenta una prima garanzia importante. Che poi ci siano procedure diverse per i facenti funzione è previsto dalla legge e non inficia la sostanza dell’atto". Anche perché, prosegue D’Ercole, "noi avevamo chiesto di dare a più persone la possibilità di concorrere a fare il primario e questo ora potrà accadere, eliminando l’automatismo in base al quale al posto di un universitario doveva inevitabilmente andare un altro universitario. Ora potrà anche essere così, ma solo in base a un giudizio di merito e di qualità, che sarà correttamente valutato da una commissione".
Il dibattito intorno a questa questione si è scatenato insieme a tanti altri.
"Se parliamo per esempio del clima interno – afferma D’Ercole – credo che alla base di tutto ci sia la carenza di personale, dettata dai tetti di spesa nazionali. Per questo promuoviamo la proposta di legge per cambiare la normativa: i bisogni delle persone aumentano, ma se tutto ricade sempre sugli stessi operatori, la situazione diventa inevitabilmente difficile. Poi si possono migliorare anche le scelte aziendali e per questo è convocato un apposito tavolo. Ma il nodo risorse è cruciale".