Nuova ondata Covid. I vaccini in arrivo ma tamponi ridotti

La Regione indica alle Aziende sanitarie chi deve fare i test diagnostici. Salta il controllo per gli asintomatici in ingresso o ricovero in ospedale.

Nuova ondata Covid. I vaccini in arrivo ma tamponi ridotti

Nuova ondata Covid. I vaccini in arrivo ma tamponi ridotti

Il Covid torna a far parlare di sè: i contagi sono tanti ma sono segnalati solo per l’assenza dal lavoro e anche negli ospedali si ritrovano molti positivi, ricoverati per altre patologie ma intercettati all’ingresso grazie al tampone. E in questa situazione la Regione Toscana invia una nota alle Aziende sanitarie e ospedaliere "per una corretta ed omogenea applicazione della circolare del Ministero della salute dell’8 settembre", su chi deve essere sottoposto a tampone.

Per accedere al pronto soccorso o per essere ricoverati, solo i pazienti che presentano sintomi da Covid dovranno sottoporsi a test per diagnosticare l’eventuale infezione. Ugualmente dovrà fare chi dichiara di aver avuto contatti stretti con un caso confermato di Covid negli ultimi 5 giorni o chi, pur asintomatico, si deve ricoverare o trasferire in ambienti assistenziali ad alto rischio, strutture protette o Rsa.

I pazienti dunque che non presentano sintomi e non sono destinati a reparti a rischio non dovranno sottoporsi a controlli. Riguardo gli ospiti che devono accedere a rsa, la Regione precisa che è facoltà del direttore sanitario o del clinico definire altre indicazioni per l’effettuazione di test e misure di protezione.

Visitatori ed accompagnatori che presentano sintomi compatibili con il Covid devono invece evitare di accedere alle strutture e le stesse precauzioni devono adottare gli operatori che svolgono la loro attività in ambienti assistenziali dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili.

Rimane l’obbligo di indossare la mascherina per i lavoratori, utenti e visitatori all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le rsa, gli hospice, le strutture riabilitative.

Intanto Aifa la scorsa settimana ha approvato il nuovo vaccino Pfizer adattato alle varianti, atteso per i primi di ottobre in Italia. Le Regioni aspettano le consegne per poi girarli ai medici di famiglia e alle farmacie, che si occuperanno della maggior parte delle somministrazioni (che potrebbero avvenire anche nei distretti delle aziende sanitarie). L’agenzia del farmaco italiana ha seguito, come sempre, quella europea Ema, che aveva dato il suo via libera a fine agosto. L’idea è di partire tra la metà e la fine di ottobre, per somministrare l’anti Covid insieme all’antinfluenzale.

p.t.