
La presentazione dei risultati ieri al Sarrocchi con l’assessore Micaela Papi, il dirigente Francesco Ghelardi e due docenti Unisi
Da come vivono a cosa chiedono e cosa immaginano per il futuro: esce uno spaccato sociale, dal punto di vista dei giovani, dall’indagine promossa dal Comune di Siena all’interno del progetto SiRestart. Ieri all’istituto superiore Sarrocchi sono stati presentati i risultati di ‘Oggi, domani e…tu’, il questionario promosso dall’assessorato alle politiche giovanili, condotto con il Dipartimento di Economia Politica e Statistica dell’Università di Siena.
Il questionario, spedito a casa nel dicembre scorso ad un campione di 900 ragazzi tra i 15 e i 29 anni, conteneva quesiti sull’esperienza scolastica, le relazioni sociali e sui progetti futuri. Con l’obiettivo di individuare i bisogni, le aspettative e le potenzialità delle nuove generazioni e sulle risposte saranno ora pianificati interventi e iniziative volti a creare un ambiente più inclusivo, stimolante e orientato al benessere della comunità. "L’indagine condotta va a colmare un vuoto informativo sui nostri ragazzi – dice l’assessore alle politiche giovanili Micaela Papi – e ci restituisce un quadro aggiornato sui loro bisogni, le aspettative, su come vivono, il rapporto con la scuola, la famiglia e con i social. Ne esce una gioventù dinamica, ma che ha bisogno di essere coinvolta, partecipare alla vita della città".
Ecco alcuni punti emersi: "Solo il 10 per cento del campione – rivela l’assessore Papi – è a conoscenza delle iniziative del Comune: questo deve farci riflettere sul nostro modo di comunicare, I social sono gli strumenti di comunicazione usati dai ragazzi. Poi l’80 per cento degli intervistati dice di far parte di una contrada, che si conferma aggregante, il cuore della vita sociale della città. E fra 60 e 70 per cento dei ragazzi decide di proseguire il percorso di studi all’università restando a Siena: da una parte dunque c’è fiducia nel sistema educativo, dall’altra la necessità di rafforzare e valorizzare l’esperienza di studio. Poi ci sono le richieste: eventi culturali, musicali e attività sportive, ma anche la partecipazione ad attività di volontariato. Emerge il desiderio di una città più attenta, aperta, inclusiva".
Infine l’indagine rivela la presenza di un 2,6 per cento di ‘Neet’, ragazzi che non lavorano e non studiano, ai quali la società deve offrire opportunità. "Sui risultati ora – prosegue l’assessore –andremo a pianificare le prossime mosse delle politiche giovanili. Ci sono già due progetti in fase di realizzazione: una startup house da fare al piano superiore del mercatino di Camollia, spazio dedicato ai futuri imprenditori, con servizi di coworking, affiancamento e formazione; poi la costituzione della Consulta dei giovani".
Paola Tomassoni