La mobilitazione dei 299 lavoratori dello stabilimento Beko di Siena non si ferma. Giovedì sono previste le assemblee, mentre venerdì a partire dalle 10 si terrà un nuovo corteo che da piazza Salimbeni arriverà fino a piazza Duomo, sotto la Prefettura. L’obiettivo degli operai senese, che vedranno cessare la produzione in viale Toselli entro la data del 31 dicembre, è coinvolgere anche il prefetto Matilde Pirrera in una vertenza che rischia di trasformarsi in una ’bomba sociale’ per il territorio.
Gli occhi sono puntati ancora una volta verso il ministero delle Imprese e del made in Italy, dove è previsto un nuovo incontro con la multinazionale turca presumibilmente lunedì prossimo. Ancora manca la data di convocazione ufficiale, ma sindacati e lavoratori restano in attesa. Nelle more, tutti gli sforzi sono concentrati a tenere alta l’attenzione sulla crisi Beko, per questo è stato organizzato venerdì il nuovo corteo lungo le vie del centro storico.
Dopo la trasferta della settimana scorsa a Roma, dove il ministro Urso, il sindaco Nicoletta Fabio e il presidente della Regione Eugenio Giani hanno messo sul tavolo l’ipotesi di acquisto del capannone in viale Toselli, i lavoratori sono stati protagonisti della cena solidale al circolo Arci di Sovicille dove, oltre allo stesso Giani e al sindaco Fabio, erano presenti numerosi sindaci del territorio, il senatore Pd Silvio Franceschelli e l’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice, da sempre in prima linea al fianco dei lavoratori.
Intanto si lavora per guadagnare tempo attraverso il Golden power. L’obiettivo è riuscire ad arrivare al 2027 ottenendo un’integrazione alla cassa integrazione a zero ore per gli operai di viale Toselli, in attesa di un nuovo soggetto che venga a reindustrializzare il sito senese in virtù della legge regionale sui Consorzi industriali, approvata di recente. Intanto continua a oltranza il presidio davanti ai cancelli della fabbrica: ieri mattina la permanenza di alcuni lavoratori di Beko sul passaggio pedonale di fronte al sito industriale ha creato alcuni problemi al traffico cittadino, creando file e rallentamenti. Poi la circolazione è tornata alla normalità.