Nuovo processo per Mps. Scatta imputazione coatta per i crediti deteriorati

Il gip De Pascale ordina il rinvio a giudizio per l’ex ad Morelli e gli ex presidenti. Falciai e Bariatti per i bilanci 2016 e 2017. Altre indagini per truffa aggravata .

Nuovo processo per Mps. Scatta imputazione coatta per i crediti deteriorati

Nuovo processo per Mps. Scatta imputazione coatta per i crediti deteriorati

Un infinito gioco dell’oca, un eterno rincorrersi di ordinanze, sentenze, richieste di archiviazione, assoluzioni, prescrizioni e imputazioni coatte. La luna di miele tra Banca Monte dei Paschi e Tribunale di Milano si è interrotta bruscamente ieri con l’ordinanza ’double face’ firmata dal giudice per le indagini preliminari Teresa De Pascale. Che apre un nuovo procedimento sulla vicenda dei miliardi di crediti deteriorati di Banca Mps.

Da una parte c’è l’ordinanza di archiviazione disposta dal gip per l’ex presidente Alessandro Profumo, l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola e l’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, recentemente scomparso, per "intervenuta prescrizione con l’ipotesi di manipolazione di mercato e falso in bilancio sulle relazioni dal bilancio trimestrale 2012 al bilancio semestrale 2014 della banca. Profumo e Viola, invece, sono in udienza preliminare, dopo la richiesta di rinvio a giudizio della procura, per le presunte irregolarità commesse nella contabilizzazione dei crediti deteriorati nelle relazioni dei bilanci del 2014 e 2015 e nella relazione semestrale del 2016, assieme all’ex presidente Massimo Tononi, oggi al vertice di Banco Bpm.

La decisione clamorosa presa dal gip De Pascale, tanti mesi dopo le richieste di archiviazione avanzata dai pm Giovanna Cavalleri e Cristiana Roveda, è l’ordinanza di imputazione coatta "entro il termine di 10 giorni" per l’ex ad di Mps, Marco Morelli, gli ex presidenti Alessandro Falciai e Stefania Bariatti, gli ex dirigenti Nicola Clarelli e Arturo Betunio, per false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato in merito ai bilanci 2016 e 2017. Il particolare beffardo è che l’ex presidente Bariatti torna a essere coinvolta in un bilancio (quello del 2017) che da presidente avrebbe verificato solo per pochi giorni.

C’è di più: la gip ordina indagini suppletive per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, "per i 5,4 miliardi di ricapitalizzazione erogati dallo Stato a favore di Banca Mps nell’agosto 2017". Nonostante nell’ordinanza il gip consideri "del tutto suggestiva, generica, fondata su mere illazioni della complicità-connivenza di Bce, Commissione Ue e Governo italiano" la tesi avanzata da Giuseppe Bivona (sì, sempre lui, il protagonista dell’opposizione e di questo gioco dell’oca), purtuttavia le false comunicazioni sociali potrebbero aver indotto in errore chi ha erogato quei 5,4 miliardi. I pm hanno sei mesi di tempo per indagini suppletive, per sentire testi, acquisire documenti e consulenze, oltre agli atti che vorranno compiere in autonomia. Riparte la rumba delle inchieste sui passati bilanci di Mps.

Pino Di Blasio