Colpo di scena nella sfida per la guida del Pd di Siena: quella per il ruolo di segretario sarà una corsa a due, che vedrà come protagonisti Rossana Salluce e Simone Vigni. Entrambi infatti hanno consegnato regolarmente la documentazione necessaria entro la mezzanotte di mercoledì scorso, mentre Piero Fabbrini di ’Passione Democratica’ è stato escluso. A causa di un problema di connessione Internet, il giovane candidato era riuscito a inviare via mail alla commissione elettorale solo una parte delle firme richieste per poter correre, mentre le restanti erano pervenute qualche minuto dopo il termine della mezzanotte. Inutili i tentativi dello stesso Fabbrini di consegnare la documentazione con una corsa forsennata in moto durante la notte. Di qui la riunione-fiume, terminata ieri in tarda serata, in cui la commissione presieduta da Livia Gabricci si è trovata di fronte a un bivio: attenersi al rispetto del regolamento vigente o, alla luce dell’errore causato da problemi tecnici, ammettere comunque alla sfida per la segreteria del partito senese Fabbrini, che aveva incassato anche il sostegno di Paolo Mazzini (ritiratosi dopo l’annunciata candidatura)?
Dopo oltre tre ore di confronto, alla fine la commissione elettorale si è pronunciata: "Sono pervenute le candidature di Simone Vigni, Rossana Salluce e Piero Fabbrini per l’unione comunale di Siena, di Enrico Galardi per l’unione comunale di Colle Val d’Elsa e quelle di Gianluca Fé e Chiara Protasi per l’unione comunale di Montepulciano. La commissione, accertata la completezza della documentazione per le candidature presentate, ha deciso di ammetterle tutte ad esclusione di quella di Piero Fabbrini per presentazione oltre il termine orario stabilito". E ancora: "La commissione esprime rammarico e dispiacere per l’esclusione di una delle candidature sottolineando che la stessa è un organo chiamato al rispetto della corretta applicazione delle norme regolamentari e, nel contempo, formula i migliori auguri a tutti i candidati per i prossimi appuntamenti congressuali".
A Siena se la giocheranno quindi Salluce (sostenuta da ’big’ come il senatore Silvio Franceschelli, l’ex segretario Massimo Roncucci e anche dai Giovani Democratici) e Vigni, che vanta una lunga esperienza alla guida del Pd di Siena e gode dell’endorsement della capogruppo Dem in Consiglio comunale, Giulia Mazzarelli.
Molti gli iscritti che ieri sera sono rimasti incollati al telefonino in attesa di notizie. Alcuni da una parte invocavano il rispetto delle regole, mentre altri parlavano di "errore dovuto a inesperienza", paventando il rischio di "una forte riduzione della rappresentatività in assemblea", alla luce dell’esclusione di Fabbrini. Il tutto, mentre il commissario Marco Sarracino via chat inviava un messaggio di commiato alquanto graffiante: "Non nascondo la mia fortissima delusione per alcuni fatti estremamente pesanti che hanno caratterizzato gli ultimi giorni. Ho provato a fare di tutto affinché il dialogo e il buonsenso prevalessero. Purtroppo, non è stato così – le sue parole –. Non posso che prenderne atto. Chiunque vincerà il congresso, spero trasformi il Pd senese in maniera radicale affinché ciò che è avvenuto in questa ultima fase del commissariamento, non accada mai più". E ancora: "Spero che nessuno si impicchi a cavilli assumendosi la responsabilità di rendere ancor più complicato il clima e che venga favorito il massimo dibattito e il massimo confronto. Bisogna costruire un partito inclusivo e aperto – il suo appello finale –. Nei prossimi giorni produrrò la nota con cui disporremo la riforma organizzativa. Vi preannuncio che vi sarebbe la possibilità di nuove sedi fisiche e quindi cambieranno alcune cose".
Cristina Belvedere