Occupazione abusiva. Tavoli, sedie e fioriere senza autorizzazione. Locale chiuso 10 giorni

Irregolarità riscontrata dopo il controllo della Municipale in centro. Da gennaio ad oggi sono state 52 le verifiche sui tavolini, 12 le sanzioni

L'intervento della municipale

L'intervento della municipale

Siena, 17 ottobre 2024 – Mangiare seduti al tavolo, fuori dal locale, nel cuore del centro storico. Oppure per un aperitivo, piacere che i senesi continuano a concedersi. E che la pandemia ha accentuato trasformandolo in abitudine. Era stato un proliferare di tavolini e fioriere, di sedie. In qualche caso occupando il suolo pubblico senza pensare, magari, alle autorizzazioni. O, semplicemente, ’allargando’ i confini dell’area consentita per mettere più tavoli. Situazione più volte denunciata dai cittadini anche perché ambulanze e mezzi di soccorso a volte trovavano difficoltà a passare in mezzo. Le cose sono cambiate, la situazione migliorata. Però c’è sempre chi, stando ai controlli della polizia municipale, continua a sgarrare. Disattendendo l’articolo 20 del Codice della strada che prevede, in tal caso, il pagamento di una somma da 173 a 694 euro.

Ad incappare nelle maglie delle verifiche un’attività di somministrazione di alimenti e bevande a cui è stato ordinato “l’immediato ripristino dei luoghi”, recita l’atto della Direzione commercio e statistica pubblicato questa settimana all’albo pretorio del Comune. Il 25 settembre scorso gli agenti della Municipale hanno fatto un verbale al legale rappresentante dell’esercizio contestando “un’occupazione di suolo pubblico antistante l’attività per una superficie di complessivi 48,75 metri quadrati con tavoli, sedie e fioriere senza essere in possesso di alcun titolo autorizzativo”. Violando dunque l’articolo 20 del Codice della strada. L’esercizio non è risultato in possesso di alcuna concessione di occupazione di suolo pubblico.

Al proprietario è stato ordinato di rimuovere tutto, unitamente alla chiusura dell’attività “sino al pieno adempimento dell’ordine e, comunque, per un periodo di dieci giorni consecutivi a decorrere dal settimo successivo alla notifica dell’ordinanza”. Contro cui si può ricorrere, come noto, al Tar o al presidente della Repubblica. Allargando l’orizzonte si scopre che dal gennaio scorso al 15 ottobre sono state accertate 51 violazioni dell’articolo 20 del Codice della strada. Il Comune precisa inoltre che le verifiche dei tavoli sono state 52 ed in 12 casi è scattata la sanzione all’esercizio commerciale.

“In tema di suolo pubblico e applicazione del regolamento a Siena città al momento non ci sono confronti aperti con l’amministrazione e ci pare che la situazione attuale sia sostanzialmente ‘tranquilla. La necessità di applicare le regole adottate a inizio 2024 ci pare abbastanza recepita, in un contesto che per tutti i mesi scorsi e a tutt’oggi anche nel mese di ottobre ha dimostrato in modo crescente il valore dei tavoli all’aperto. Un valore che – osserva Monica Ciacci, responsabile sede Confesercenti Siena città – sarà utile che venga salvaguardato anche in prospettiva futura: le esigenze dei consumatori e quindi degli esercenti non sono statiche, evolvono col passare del tempo. Ci auguriamo quindi che ci siano nuove occasioni di confronto con l’amministrazione: non è detto che l’impostazione attuale debba durare in eterno, ma allo stato attuale l’esigenza del consumo all’aperto è un fattore di cui è utile tenere conto nell’interesse di tutti, se vogliamo una città che si mantenga viva e interprete delle preferenze diffuse. Questo cercando di far convivere le esigenze dei residenti e quelle di pubblica sicurezza con le aspettative di chi frequenta i centri storici”.

“Il Comune di Siena applica la propria normativa in attesa di capire se arriverà davvero una norma nazionale - dice Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena – È la grande mancanza: una legge uguale per tutto il Paese. In assenza è chiaro che i comuni applichino il proprio indirizzo, anche molto diverso da territorio a territorio. Se a fine anno il parlamento avrà deliberato, vedremo come il Comune e gli enti locali in generale si dovranno adeguare. Si tratta di aspettare per capire cosa accadrà in questa materia che interessa tematiche diverse nelle città, soprattutto quelle storiche”