di Laura ValdesiSIENA
Due date che un automobilista difficilmente dimenticherà. Il primo giugno 2023, quando in via Piccolomini a Siena un pedone venne urtato da un’auto che però non si fermò a soccorrerlo. E l’8 gennaio 2024 quando l’uomo, finito sotto processo per aver violato il codice della strada, questa l’accusa, è stato assolto dal giudice "per non aver commesso il fatto". Peccato che nel frattempo l’imputato abbia trascorso un anno e mezzo senza potersi mettere al volante della macchina in quanto gli era stata sospesa la patente di guida. Diciotto lunghi mesi nei quali si è dovuto arrangiare con i mezzi pubblici per recarsi a lavoro, a volte anche fuori provincia.
Tutto inizia quando in via Piccolomini a Siena si verifica l’incidente. Un pedone sta camminando in direzione Coroncina quando passa un’Alfa Romeo Giulietta. Che avrebbe urtato l’avambraccio sinistro dell’uomo con lo specchietto retrovisore della macchina. Dopo gli accertamenti sanitari per la ferita riportata, i medici gli avevano dato sette giorni di prognosi. Il problema? Il conducente della Giulietta non si era fermato, come prevede invece il Codice della strada, ad assistere il pedone infortunato.
Così era scattata l’inchiesta con la contestazione delle violazioni. E la mannaia della sospensione della patente per ben 18 mesi. Un lunghissimo anno e mezzo durante il quale ha dovuto fare i salti mortali per spostarsi e continuare a lavorare. Ieri mattina nell’udienza davanti al giudice Guttadauro il pm ha chiesto l’assoluzione, poi l’arringa dell’avvocato Alessandro Betti che assisteva l’imputato. E l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Non c’era la prova che fosse stato lui a guidare l’auto. Che beffa.