Olio di Capaci Tre ampolle al cardinale, 32 anni dopo la strage

Il questore di Siena ha consegnato al Cardinale Lojudice tre ampolle di Olio di Capaci, proveniente dal luogo dell'esplosione del 1992. Il gesto commemora le vittime di mafia e sarà utilizzato come olio santo nelle diocesi.

Olio di Capaci Tre ampolle al cardinale, 32 anni dopo la strage

Olio di Capaci Tre ampolle al cardinale, 32 anni dopo la strage

Ieri mattina il questore della provincia di Siena, Pietro Milone ha consegnato al Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, tre ampolle contenenti l’Olio di Capaci.

L’Olio, proviene direttamente dal luogo dove avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio del 1992, in particolare nel punto dove l’auto con i tre agenti di scorta del magistrato Giovanni Falcone, che persero la vita, fu catapultata.

Là, oggi sorge un giardino curato dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio dell’auto di scorta) nel terreno del quale insistono diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata ad una persona delle Istituzioni caduta per mano mafiosa.

Quest’anno ricorre il 32°anniversario delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo, oltre ai poliziotti incaricati della loro tutela Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi, nonché il trentesimo anniversario degli attentati di Cosa nostra a Firenze, Milano e Roma.

Il dono del frutto di quelle piante di ulivo, nato dalla terra bagnata dal sangue delle vittime di mafia, nella Settimana santa, vuole essere simbolo di redenzione, che sarà consacrato nella Santa Messa Crismale ed utilizzato come olio santo nelle due diocesi affidate al Cardinale Lojudice. Un dono particolarmente gradito, visto che l’arcivescovo è spesso protagonista delle giornate contro la mafia alla tenuta di Suvignano, teatro di incontri con tanti giovani e tanti magistrati.