LORENZO BENOCCI
Cronaca

Olio, l’ottima annata dell’oro verde

La produzione cresce del 15%. La qualità sarà a livelli d’eccellenza

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di Lorenzo Benocci

Un olio extravergine d’oliva dalla qualità eccellente in provincia di Siena. E torna a crescere anche la produzione del 15-20% rispetto alle medie degli ultimi anni. Finalmente, sottolineano gli olivicoltori senesi, non ci sono stati particolari problemi per le olive, che negli anni scorsi avevano subito l’attacco della temutissima mosca, che va a incidere sulla qualità del frutto e del prodotto finale. Di contro c’è l’effetto Covid, che oltre alla chiusura della ristorazione dopo le 18, ha portato all’impossibilità di svolgere le tante sagre dell’olio sul territorio e che rappresentano un grande canale di vendita diretta.

I frantoi – una quarantina quelli attivi in provincia di Siena - hanno aperto nella prima settimana di ottobre e ora stanno lavorando a pieno regime. Basse le rese medie nelle prime settimane di raccolta (circa 8-9 chilogrammi di olio ogni 100 kg di olive), a causa delle piogge delle scorse settimane, ma anche questo dato molto importante per chi vende l’olio, sembra in risalita.

"Il bilancio, nel pieno della campagna – sottolinea Fabrizio Filippi, presidente Consorzio Olio Toscano Igp –, è positivo, sia per la quantità, ma soprattutto per la qualità, ottima, per l’assenza della mosca". Il prezzo di una bottiglia da 0,75 litri può variare a seconda delle zone, anche se un prezzo medio in negozio è sui 13 euro, in linea con gli scorsi anni. Ma nella grande distribuzione si trovano altri oli, spesso in offerta, a meno di 3 euro: c’è da fidarsi? "Sono prodotti di altra provenienza – spiega Filippi -, il consumatore deve stare attento e il prezzo non deve essere un discrimine. Raccomando di scegliere un prodotto certificato, come l’IGP, per avere la certezza dell’origine e della qualità del prodotto".

L’effetto Covid, con la chiusura della ristorazione, sembra essere minore sull’olio, rispetto al vino: "La campagna olearia è all’inizio – aggiunge – per cui contraccolpi significativi non si vedono ancora, ma quello che è avvenuto in primavera con la chiusura totale, preoccupa il settore". Un olio Igp che trova sui mercati esteri (65%) lo sbocco principali, con Usa e Nord Europa i mercati più importanti.

Festeggia i 20 anni della Dop nel migliore dei modi il Chianti Classico. L’andamento stagionale del 2020 è stato regolare, con un’estate calda, ma caratterizzata da una forte escursione termica tra giorno e notte. La vera svolta verso l’eccellenza è stata data dalle ultime settimane di settembre e quelle di ottobre, in cui è tornato il freddo autunnale, con temperature notturne al di sotto delle medie degli ultimi anni.

"Mentre vengono certificate le prime partite di olio Dop - dichiara Gionni Pruneti, presidente del Consorzio Olio Dop Chianti Classico -, possiamo già dire che la qualità della raccolta 2020 è eccezionale. Le condizioni climatiche ci hanno permesso di vivere una raccolta estremamente soddisfacente come olivicoltori, che fin dalle prime spremiture si dimostra straordinaria. Legheremo il ricordo di questo anno, infausto per molti aspetti, ad un’annata eccezionale e un olio capace di portare in tavola l’unicità del nostro territorio".

Grande qualità anche per l’olio Dop Terre di Siena - che viene prodotto in gran parte della provincia – grazie alla stagione favorevole, e a un attento disciplinare di produzione, che evidenzia come la trasformazione delle olive deve avvenire entro le 24 ore successive dal conferimento ai frantoi, per avere sempre un olio senza difetti. Se ne produce anche in uno degli oleifici sociali, che svolgono un ruolo importante per i piccoli produttori. Come il frantoio di Montepulciano, che lavora le olive per oltre mille clienti ogni anno: "Anche nella nostra zona il raccolto è superiore alle annate precedenti – conferma il presidente del frantoio Avisiano Maccari -, le rese sono state basse rispetto al solito, ma da qualche giorno siamo risaliti fino a 10-12 kg di olio (su 100 di olive). Qualità molto buona".