Omicidio di Largo Sassetta Zio e nipote si trovano accanto per la prima volta dal delitto

Al via il processo ai due imputati di aver ucciso Anna Maria Burrini, 81 anni. Tre le parti civili ammesse. Primi testimoni nell’udienza del 18 settembre.

Omicidio di Largo Sassetta  Zio e nipote si trovano accanto  per la prima volta dal delitto

Omicidio di Largo Sassetta Zio e nipote si trovano accanto per la prima volta dal delitto

di Laura Valdesi

SIENA

Maglietta nera a mezze maniche, capelli rasati. Tiene quasi sempre le braccia appoggiate sul banco degli imputati. E compulsivamente muove le dita di una mano, quasi a sfogare silenziosamente la tensione del momento. E’ la prima udienza in Corte di assise per il 39enne ucraino di professione operaio saldatore accusato di aver ucciso una pensionata di 81 anni, Anna Maria Burrini, nella sua casa in Largo Sassetta per portare via soldi e gioielli. Una rapina finita male, ritiene la procura: la donna è stata strangolata. E contesta il concorso nel delitto alla nipote 25enne dell’uomo. Per la prima volta dai giorni dell’omicidio che scosse Siena i due si sono trovati ad un metro di distanza. Separati al banco degli imputati solo dall’avvocato Francesco Paolo Ravenni che difende la donna mentre l’ucraino è assistito dall’avvocato Alessandro Bonasera. Così vicini eppure apparentemente molto distanti, come del resto le versioni date dei fatti. Entrambi sono tuttora in carcere, lui a Santo Spirito e lei a Sollicciano.

Nell’aula al terzo piano alle 10 prendono posto i giudici popolari – quattro donne e due uomini –, il presidente Roberto Carrelli Palombi con il giudice a latere Simone Spina. C’è la nipote della vittima, assistita dall’avvocato Monica Marzini, che si è costituita parte civile come la sorella di Anna Maria Burrini, difesa dall’avvocato Max Giordano Marescalchi, e la pronipote tutelata dall’avvocato Giulio Pisillo. Servono quasi quattro ore prima di concludere la fase delle eccezioni preliminari e l’ammissione delle prove. Quindi il rinvio al 18 settembre per ascoltare i primi cinque testimoni, a partire dal vice questore Riccardo Signorelli che ha condotto l’inchiesta coordinata dal pm Sara Faina. Pur essendo trasferita a Parma seguirà il processo. I difensori chiedono tra l’altro la nullità del decreto di giudizio immediato, puntano il dito sulla prima perquisizione. La corte si ritira due volte per decidere ma non accoglie le loro istanze. E alle 13.48 viene dichiarato aperto il dibattimento. Il pm Faina, che nel corso del suo intervento dice "che la donna fu rinvenuta quella sera (era il 26 settembre, ndr) con evidenti segni di strangolamento", chiede l’esame degli imputati e la trascrizione di alcune intercettazioni. Viene ammessa la perizia per le conversazioni avvenute sia in italiano che in russo ed albanese. Saranno depositate dieci giorni prima dell’udienza di settembre.Altre tre si svolgeranno ad ottobre: il 2, il 16 e il 30. Intanto è arrivato anche l’avviso di conclusione indagini per l’operaio che chiamò i soccorsi,ora accusato di concorso in rapina e difeso da Elisabetta Carloni.