"Pioveva quella sera, siamo saliti in macchina per accompagnare a casa un ragazzo. Chi guidava? Lui", conferma il testimone voltandosi verso l’imputato seduto accanto all’avvocato Manfredi Biotti. L’uomo è sotto processo per omicidio stradale in quanto al volante quando, era il 26 settembre 2021, aveva urtato la motocarrozzina elettrica con cui si spostava Filippo Tuliani. Un colpo risultato fatale al 77enne, notissimo a San Rocco perché era stato storico accompagnatore della squadra di calcio locale per lungo tempo, oltre che consigliere per una quindicina di anni. E anche il figlio minore da giovane aveva indossato la maglia del San Rocco.
L’imputato, un kosovaro di 28 anni che abita a Sovicille, quella sera si era fermato subito per chiedere aiuto. Ma il pensionato era stato sbalzato per molti metri. La procura – l’inchiesta era stata seguita dal pm Valentina Magnini – sosteneva che l’automobilista non avrebbe mantenuto la distanza di sicurezza rispetto alla motocarrozzina che gli avrebbe permesso di evitare l’impatto.
"Pioveva tanto. La luce? Niente. Era buio. Lui alla guida, io sedevo a fianco. Appena ho scorto il signore sulla carrozzina, lo conoscevo perché veniva sempre a San Rocco, l’ho avvisato, ha subito cominciato a girare il volante per evitarlo", ha detto il testimone che non parlava bene l’italiano. E al giudice Pollini che ha voluto approfondire ha ribadito che in quel tratto la strada è buia e che fra il momento in cui si sono accorti della motocarrozzina elettrica e l’impatto "sono passati pochi secondi. L’ha colpito con la parte sinistra dell’auto per evitarlo". "No, non indossava alcun giubbotto fosforescente", ha replicato all’avvocato Biotti. La prossima udienza saranno ascoltati altri testimoni dell’accusa e deporrà anche l’imputato raccontando la sua verità.
La.Valde.