LAURA VALDESI
Cronaca

Omicidio stradale, camionista patteggia: tre anni e mezzo per la morte di due donne

Condannato un 44enne tunisino per aver scatenato l’inferno sull’A1: sconterà la pena ai domiciliari Revocata anche la patente. Le due amiche, Serena Ursillo ed Enrica Macci, andavano a Chianciano

Serena Ursillo, 37 anni, aveva perso la vita nel drammatico incidente sull’A1, nel tratto tra Fabro e Chiusi, il 17 giugno 2022. Morì anche Enrica Macci, 49 anni

Serena Ursillo, 37 anni, aveva perso la vita nel drammatico incidente sull’A1, nel tratto tra Fabro e Chiusi, il 17 giugno 2022. Morì anche Enrica Macci, 49 anni

Siena, 7 giugno 2024 – Un incidente terribile. Persero la vita due donne il 17 giugno 2022 sull’A1, nel tratto tra Fabro e Chiusi, comune di Cetona. Si stavano recando a Chianciano Terme per seguire un corso di qualificazione per allenatori di volley. Le due amiche non giunsero mai a destinazione perdendo la vita in un tamponamento a catena che scatenò l’inferno sull’A1. Serena Ursillo aveva 37 anni e viveva in provincia di Terni, Enrica Macci, 49 anni, era stata un’ex giocatrice di volley, abitava a Montefranco. Altre tre persone rimasero gravemente ferite. Ieri si è svolta in tribunale l’udienza preliminare davanti al gup Sonia Caravelli per il camionista alla guida del tir. Si tratta di un 44enne di origini tunisine ma residente a Caltagirone, nel Catanese. L’uomo era accusato di omicidio stradale. Ha scelto ed ottenuto di patteggiare : tre anni e sei mesi la pena, aggravata dal fatto di aver causato la morte e il ferimento di più persone. "Pena da scontare agli arresti domiciliari", fa sapere lo studio legale 3A che assiste i familiari di Serena Ursillo. "All’imputato – spiegano i legali – è stata anche comminata la sanzione accessoria della revoca della patente di guida. I familiari si aspettavano una risposta anche dalla giustizia penale, dopo il risarcimento della compagnia di assicurazione del camion, pur sapendo che nessuna pena sarebbe mai commisurata all’incolmabile perdita che hanno subito. Risposta che è arrivata con una condanna dall’entità non trascurabile considerata la prassi per il resto di omicidio stradale, dove gli imputati se la cavano in genere con condanne molto soft e con la sospensione condizionale".

A condurre l’inchiesta è stata il pm Niccolò Ludiovici che aveva affidato la ricostruzione della complessa dinamica di quell’inferno a Mario Vangi che si occupò anche del caso Zanardi. Secondo la ricostruzione della procura, il camionista si sarebbe accorto in ritardo del traffico bloccato poiché si stava smantellando un cantiere. Nonostante la frenata aveva travolto i veicoli che lo precedevano in corsia di marcia: prima aveva preso una T-Roc spingendola in corsia di sorpasso dove si ribaltatava e urtava altri due veicoli fermi. Quindi una Kia e una Opel. Poi l’autoarticolato aveva finito la corsa travolgendo altri mezzi e per le due amiche non c’era stato scampo.