CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Ruba un componente e viene licenziato, la Cisl: “Sanzione eccessiva”

Secondo l’azienda, il furto avrebbe causato danni alla produzione. Il sindacato: "Era sufficiente il provvedimento di sospensione"

Stabilimento

Siena, 9 novembre 2023 – Whirlpool licenzia un operaio, responsabile del furto di un componente, perché l’episodio avrebbe causato problemi alla produzione. E’ scontro tra Fim Cisl e azienda dopo il provvedimento adottato nei confronti di un dipendente di 60 anni. E’ lo stesso sindacato, attraverso il segretario di Siena Giuseppe Cesarano, a dare la notizia: "Un iscritto da oltre 20 anni alla Fim- Cisl e da 25 anni dipendente di Whirlpool la settimana scorsa è stato sospeso dal lavoro per cinque giorni, poi è stato licenziato per aver preso un pezzo di scarto dalla fabbrica". E ancora: "Il primo provvedimento preso dalla Direzione l’abbiamo capito e accettato, ma il licenziamento no – continua Cesarano –: lo riteniamo eccessivo e fuori da ogni logica. Abbiamo spiegato l’errore del lavoratore, chiedendo scusa e soprattutto spiegando il forte malinteso, ma l’azienda ha ritenuto giusto licenziare un padre di famiglia di 60 anni". Cesarano conclude: "La Fim-Cisl ha già chiesto il ritiro del licenziamento e farà tutto quanto è in suo potere per rendere giustizia al lavoratore licenziato, anche patrocinando la causa che l’operaio intende intentare per far valere i suoi diritti. Per tale motivo, l’organizzazione sindacale valuterà le iniziative a sostegno del contenzioso".

Secca la replica di Whirlpool: "Il 23 ottobre scorso, al termine di un’interruzione programmata della produzione per lo svolgimento di un’assemblea sindacale, è stato riscontrato un problema tecnico per il quale i macchinari non sono potuti ripartire". E poi: "I tecnici, intervenuti immediatamente, hanno quindi rilevato la causa del guasto nella mancanza di un componente necessario all’alimentazione degli impianti nel locale tecnico – si spiega –. Dalle verifiche effettuate il giorno stesso, è stato individuato un lavoratore come responsabile di tale ammanco. Egli, interrogato sull’accaduto, ha ammesso di essere in possesso del pezzo, che custodiva all’interno del proprio zaino".

"Vista la gravità dei fatti e il danno causato alla produzione dall’ammanco del componente – è la conclusione –, l’azienda ha ritenuto di applicare un provvedimento di licenziamento come previsto dalla vigente regolamentazione".