
Ospedale di Campostaggia Migliora la riabilitazione Nuovo percorso al Santa Fina
Un nuovo servizio a beneficio dei pazienti ricoverati a Campostaggia presso il Centro di riabilitazione Santa Fina. Nell’auditorium dell’ospedale valdelsano è stato presentato il Percorso di medicina integrata in riabilitazione, che favorisce l’inserimento di interventi mediante l’impiego di agopuntura e medicina tradizionale cinese. Inoltre è prevista l’integrazione dei trattamenti riabilitativi, quando possibile, anche con sedute di metodo Feldenkrais, in grado di ristabilire la qualità delle relazioni funzionali tra movimento, pensiero, immagine di sé e consapevolezza.
Tutto ha origine dall’esperienza di Medicina Integrata dell’Unità Funzionale di della Zona Distretto Colline dell’Albegna, che ha determinato il cosiddetto ‘Modello Manciano’ di integrazione tra medicina allopatica e medicina complementare sulla base di norme messe a punto dalla Regione per il trattamento di alcune patologie. Responsabile del percorso, che avrà in Valdelsa una durata sperimentale di sei mesi, è la dottoressa Annalisa Casoni, mentre il responsabile scientifico è il dottor Franco Cracolici. Le tecniche proposte accrescono l’efficacia dei protocolli riabilitativi per il trattamento di dolore, afasia, disfagia e altri disturbi.
"È un percorso nato anche dal Progetto di Oncologia Integrata attivo al day hospital di Campostaggia" spiega la dottoressa Casoni. "Alla luce di ciò che è stato già praticato in Azienda sud est nel comune di Manciano, si è attivato al Santa Fina – aggiunge il dottor Cracolici – un affiancamento con Agopuntura del Servizio di riabilitazione e neurologia, con particolare attenzione agli esiti da ictus". Obiettivo, migliorare la qualità della vita dei pazienti in riabilitazione, come afferma il direttore della Zona Distretto Alta Valdelsa, Biancamaria Rossi. "Oltre al dottor Cracolici - conclude la dottoressa Rossi - ringrazio per il grande impegno e per la consueta professionalità sia la dottoressa Casoni, sia le dottoresse Tiziana Calamassi e Orietta Belmonte".
Paolo Bartalini