La Parrocchia di San Bernardino ha ricordato gli 80 anni dal bombardamento della Basilica dell’Osservanza. Appuntamenti che hanno avuto il clou nella Santa Messa presieduta dal Cardinale Augusto Paolo Lojudice. Il pomeriggio è iniziato con un incontro fatto di testimonianze, a cura del professor Antonio Vannini; a seguire l’inaugurazione della mostra fotografica e, dopo la cerimonia religiosa, il concerto ‘Come pioveva...no’, ovvero le canzoni a Siena al tempo delle bombe.
Era il 23 gennaio 1944, quando Siena fu bombardata dagli Alleati. Morte e distruzione si abbatterono quel giorno alle porte della città: 25 furono le vittime, almeno una quarantina i feriti. E la Basilica dell’Osservanza, o meglio la Basilica di San Bernardino – il suo nome dal Santo che vi dimorò – fu completamente distrutta. Nel dopoguerra un ambizioso progetto di ricostruzione riuscì a ridare alla basilica l’aspetto originale grazie a fotografie e testimonianze dei frati del convento. La chiesa venne riconsacrata e aperta al culto nel 1949.
In realtà i bombardamenti aerei furono due, il 23 gennaio e il 14 aprile 1944. Dopo le giornate più cupe, della chiesa rimanevano in piedi alcune strutture murarie laterali, mentre tetto, pavimento e cripta erano un ammasso di macerie, tra le quali si confondono i frammenti delle preziose terrecotte. Il convento rimase danneggiato ai piani superiori e nei muri perimetrali. La ricostruzione iniziò nel primo Dopoguerra e si fondò sul criterio di restaurare la chiesa cinquecentesca nell’eleganza martiniana. I lavori, iniziati nel 1945, si conclusero in pochi anni e nel 1949 la chiesa può essere riconsacrata. L’architetto Egisto Bellini e la volontà popolare e cittadina di veder risorgere il profilo della Capriola, riconsegnarono il monumento così come lo vediamo oggi.