Quanto è lontano e difficile da ricostruire il settecentesco mondo del Palio: Arcangiolo Pacchiani, detto Pacchiano e che ufficialmente lo troviamo in cinque palii con due vittorie. E’ possibile che possa pretendere molto di più dalla realtà dei fatti che purtroppo non conosciamo a fondo. A dati di fatto l’esordio è il 16 agosto 1782 nella Pantera, poi lo ritroviamo il 16 agosto 1785, questa volta vittorioso, per la Lupa con il morello del Fanciulli, nella carriera famosa perché il Nicchio si era portato via un cavallo che non aveva avuto in sorte, poi restituito all’Istrice. Pacchiano vince di pochi centimetri sulla Giraffa in una corsa assai combattuta. Poi corre per Chiocciola e Leocorno, terminando la sua carriera sul tufo nell’Oca con la sua seconda vittoria, palio rimandato al giorno dopo per la pioggia. Si doveva infatti correre il 17, partendo in testa e rimanendoci per tutti e tre i giri. Curiosità del tempo: si legge che il Palio "fu fatto correre dall’Impresario del Teatro per trattenere i forestieri a Siena". Di Pacchiano, da quel momento, non abbiamo più notizie. Ma due vittorie ne fanno un grande della piazza.
Massimo Biliorsi