Pakistani ai fornelli. Per un giorno volontari in cucina con i sindaci. Preparati piatti per 200

La Selva ha messo a disposizione il locale per il pranzo alla Santissima Annunziata. Lojudice: "Intanto prosegue la ricerca di immobili per chi non ha un giaciglio".

Pakistani ai fornelli. Per un giorno volontari in cucina con i sindaci. Preparati piatti per 200

La Selva ha messo a disposizione il locale per il pranzo alla Santissima Annunziata. Lojudice: "Intanto prosegue la ricerca di immobili per chi non ha un giaciglio".

di Laura Valdesi

SIENA

Ai fornelli in cucina sono in tanti nella Contrada della Selva. Ma non è un pranzo normale in società. Perché con grembiule e mestolo ci sono i sindaci di Sovicille e di Murlo, Giuseppe Gugliotti e Davide Ricci. Quest’ultimo ha portato anche un sacchetto di peperoncini che coltiva personalmente. Chi lo conosce sa che è un cuoco con i fiocchi. Guida il gruppo di volontari – c’è anche Lorenzo Baragatti, dirigente dell’Asl e presidente di Società dell’Onda –, dove spiccano tre migranti. Un afgano che ora vive al Cas di Montalbuccio e due pakistani che invece sono fra gli sgombrati del parcheggio ’Il Duomo’. Che si sono offerti di cucinare. "C’è il kabuli pulao, riso con pollo speziato, piatto tipico della cucina afgana e pakistana, naturalmente il dolce, sempre con riso, latte e frutta secca", spiegano soddisfatti. Una trentina di chili di verdure usate per mettere a tavola i 200 ospiti – ma alla fine saranno molti di più perché vengono aggiunti altre panche – del pranzo organizzato alla Santissima Annunziata in occasione della giornata mondiale dei poveri.Tanti volontari a servire, anche delle Contrade.

Convitato di pietra il caso pakistani che sono tuttora ospiti di Rifondazione in via Mentana (vedi articolo nel Qn). "Siamo ancora in fase di ricerca di immobili e sistemazione – spiega il cardinale Augusto Paolo Lojudice – però mi pare che qualcosa bolla in pentola. Persone mi avvicinano per suggerire idee ma non sono cose che si realizzano in un giorno. Se c’è sempre maggiore necessità visto il numero delle persone a tavola? La nostra iniziativa è un ’segno’, un modello per solennizzare qualcosa che avviene ogni giorno", dice concludendo la questione pakistani: "Dobbiamo capire il numero effettivo di chi non ha un giaciglio dove appoggiare la testa".