Pakistani, nuova ondata. Accertamenti in corso. Presto 10 posti nei Cas. Idea strutture mobili

Il prefetto ha incontrato Sisolidal, Cgil, Anpi, Pd e Avvocati di strada. Sul tavolo anche il fatto che troppi migranti abbiano ripreso. a scegliere Siena rispetto ad altre province. L’ombra del lavoro nero.

Pakistani, nuova ondata. Accertamenti in corso. Presto 10 posti nei Cas. Idea strutture mobili

Il prefetto Matilde Pirrera ha incontrato ieri. i volontari che si occupano dei migranti

Questione pakistani. La prefettura lavora in silenzio al problema, che ha certo ben presente. La Rete Sisolidal si organizza per aiutare una cinquantina di richiedenti asilo che trascorrevano la notte al posteggio ’Il Duomo’ e che adesso non possono più stare lì. Presto ci saranno novità importanti. E’ emerso nel corso dell’incontro avvenuto ieri pomeriggio con il prefetto Matilde Pirrera che ha voluto informare la ’rete’ che sta dando una mano ai migranti, insieme alla Caritas. Non si è trattato di una risposta alla manifestazione di domenica in piazza Duomo, dopo lo sgombero dei pakistani dal parcheggio. Ma un rimettersi intorno al tavolo per fare il bilancio e informare delle azioni della prefettura. Questa settimana, per esempio, dovrebbero liberarsi una decina di posti all’interno dei Cas della nostra provincia che consentiranno, a loro volta, di averne altrettanti disponibili alla Caritas che potrà così prendere alcuni dei pakistani che stavano nel posteggio ’Il Duomo’. Era emerso che i posti in realtà liberi nei Centri fossero di più ma, per esempio, non è certo possibile mettere uomini ad Asciano dove ci sono soltanto donne.

La prefettura, numeri dell’accoglienza alla mano, sta comunque valutando anche le ragioni per cui c’è nuovamente un’ondata così consistente di arrivi che ha interessato la nostra provincia. Era già accaduto nel recente passato e un’operazione della polizia aveva sollevato il velo su alcune persone che favorivano l’arrivo a Siena dei pakistani attraverso la rotta balcanica. Si stanno svolgendo accertamenti al riguardo, anche perché, come emerso da recenti indagini, sono stati trovati in un cas della nostra provincia migranti che venivano fatti lavorare in nero. Un fenomeno emergente (vedi anche, a pagina 2, i dati forniti dal procuratore Andrea Boni) riguarda infatti il cosiddetto caporalato. Lo sfruttamento del lavoro da parte, questo è già emerso, di contoterzisti che forniscono manodopera. Durante l’incontro fra Retesisolidal, Anpi, Cgil, Avvocati di strada e Pd con il prefetto sul tavolo anche la possibilità di avere uno sportello dove vengono fornite informazioni a quanti arrivano nel nostro territorio e hanno necessità di inserimento.

"Per il momento i pakistani che erano al posteggio Il Duomo hanno trovato posto la notte scorsa e sarà così anche stasera nei locali di Rifondazione comunista in via Mentana. Da mercoledì non sappiamo quale soluzione sarà trovata. Ci stiamo appellando al volontariato, al cuore di chi ha un posto da mettere a disposizione", spiega Cassandra Rofi. Nella rosa delle soluzioni di alloggio anche la possibilità di prevedere una sorta di strutture semi-mobili, una sorta di ’casine’, per i richiedenti asilo. Ma va individuata l’area giusta dove siano presenti luci e acqua . Soprattutto vanno individuati i Comuni. E, al momento, non ci sarebbe la corsa a rendersi disponibile per questa iniziativa. Si vedrà.

La.Valde.