Pakistani accampati. Il priore della Chiocciola: “Da qualche settimana situazione peggiorata”

Grandi: “Già due segnalazioni in passato delle condizioni poco decorose”. Il numero dei migranti che vivono nel parcheggio Il Duomo è ora aumentato

Alcune immagini della situazione ieri mattina nel posteggio Il Duomo

Alcune immagini della situazione ieri mattina nel posteggio Il Duomo

Siena, 1 ottobre 2024 – “La Contrada della Chiocciola, come presidio del territorio, si è sempre adoperata per dare una mano alle istituzioni per segnalare situazioni critiche o poco decorose”, premette il priore Marco Grandi. Che ha preso, già in passato, una posizione netta riguardo al problema del parcheggio Il Duomo diventato rifugio dove i pakistani (e non solo) si sono sistemati per la notte. E trascorrono anche parte della giornata fra lo sconcerto dei turisti, ma soprattutto dei senesi, che lasciano qui l’auto. Fra distese di panni e cattivo odore che arriva anche dall’area esterna del posteggio, come documentato da La Nazione il 30 agosto scorso. Con tanto di tende da campeggio.

“Più di una volta abbiamo preso posizione, come Contrada, sulla situazione. In due occasioni mandando anche segnalazioni alle autorità che ci sembravano preposte. Devo dire che sono sempre state ascoltate e che, anzi, il problema in un primo momento è sempre stato risolto. Ora, da qualche settimana, si è ripresentato, anche in forma maggiore. Di conseguenza, sia per le condizioni di sicurezza generale che per la dignità di chi è costretto a vivere di stenti, siamo sempre disponibili a dare una mano per quanto è nelle nostre disponibilità. Non possiamo fare molto, semmai sensibilizzare”, sottolinea il priore Grandi. “Siamo comunque in contatto costante con le autorità”, aggiunge.

La situazione, rispetto al 29 agosto quando siamo stati a fare un reportage nel parcheggio Il Duomo, è nettamente peggiorata. Più persone disposte nei tre livelli. E dunque un maggior numero di coperte su cui riposare e dormire. Sono ricomparsi anche i materassi che erano stati portati via in occasione dell’intervento di pulizia dell’autunno scorso, quando ai pakistani fu trovata una diversa collocazione. Ma ora i numeri sono elevati, difficile sistemarli. Anche perché arrivano sempre di più, dopo lo stop avvenuto anche a seguito dell’inchiesta della procura e della polizia che ha sollevato il velo sulla rotta internazionale e su chi, si presume, li faceva giungere qui.

Indagini a parte, resta la cruda realtà. Fatta di persone che dormono per terra, anche senza coperta. In pieno giorno, nel piazzale. Di odori inconfondibili che segnalano un’emergenza, anche dal punto di vista igienico.