LAURA VALDESI
Cronaca

Palio, cena a casa Westerman per Violenta. Milani: "Una rivincita contro le cattiverie"

Domenica sera all’evento c’erano anche Tittia e la dirigenza del Leocorno, oltre all’allenatore della cavalla vittoriosa il 16 agosto. "Ferma al canape? Semplice: l’ha montata un fantino di Formula Uno. Ora sarebbe bello vederla in Piazza con Tale e quale"

La cena nella proprietà di Westerman con Tittia, Milani e la dirigenza del Leocorno

La cena nella proprietà di Westerman con Tittia, Milani e la dirigenza del Leocorno

Siena, 30 agosto 2022 - ​Una cena semplice. Intima. Con tutti coloro che, per motivi diversi, vogliono bene a Violenta da Clodia. I proprietari, la famiglia Westerman: il padre Matthew, magnate inglese della finanza, la moglie e il figlio che avevano organizzato la serata nella loro proprietà. Tittia, che con lei ha vinto il nono Palio. E la dirigenza del Leocorno. ’Regina’ della serata la cavalla, con le treccine fatte dalla figlia di Massimo Milani, allenatore di Violenta, anche lui alla cena.

Massimo dove hai visto il Palio?

"A casa, da solo. Come quando vinse Porto Alabe nell’Onda. Stesso rituale. Il più delle volte, in verità, vado in palco ma volevo evitare magari situazioni spiacevoli".

Quando hai visto il posto buono alla mossa?

"Il fattore fortuna è importante, la posizione al canape altrettanto. Tante cose positive ma, alla fine, questa volta anche senza questi ’aiuti’ Violenta avrebbe potuto vincere. Era in forma".

Cosa hai fatto quando è arrivata prima al bandierino?

"Ho preso il motorino e sono venuto in città, al Duomo. Poi sono tornato a trovarla più tardi nel Leocorno. E’ stata una cosa molto bella da vivere, soprattutto per la cavalla: una rivincita".

Hai detto che il Palio di Violenta è iniziato il 3 luglio. Perché?

"Per le chiacchiere, i discorsi, le maldicenze. Talmente tante. Troppe. Una bella risposta ai detrattori, la vittoria. Guarda la soddisfazione non è stata tanto per il palio conquistato o il recordo battuto, ma per essersi tolti sassolini importanti. Da quando faccio questo lavoro un accanimento nei confronti di una cavalla di tali proporzioni non mi era accaduto. Una vittoria che ha un sapore diverso rispetto alle altre 8, nove se conti Vipera".

Tittia a caldo disse che dovevi ripensarci due volte prima di dire che i big non la volevano?

"E se fossimo stati d’accordo nel fare questa sceneggiata? Lui voleva montarla, io lo sapevo e abbiamo fatto il gioco delle parti? Al di là di questo (ride, ndr), non penso che sia servito ciò che ho detto ma penso comunque che sia tornato utile".

Il capitano del Leocorno a La Nazione ha detto che sei stato molto collaborativo.

"Come sempre. Poi c’è chi ascolta e chi no. C’è chi si fida e chi no. Svolgendo questo lavoro se i cavalli fanno figura è una bella soddisfazione, al di là di Contrade e persone. Approfitto per dire grazie a stalla e veterinario del Leocorno".

Quale è stato il segreto per tenerla al canape?

"Che l’ha montata un pilota di Formula Uno. E’ stata interpretata da un fantino che se ha vinto quattro Palii a fila non è un caso. Con Tittia c’è da anni un rapporto di rispetto anche se a volte è capitato di non trovarsi in sintonia. E’ il secondo che conquista con uno dei miei cavalli, il primo fu con Morosita nel 2013".

Violenta ha fatto il record: difficile rivederla al canape?

"E’ venuta una prestazione così perché mancava un cavallo come Tale e quale. Non so se ci fosse stato se sarebbe riuscita a farcela. Di sicuro sarebbe bello vederli correre insieme. Se sarà preparata ancora per la Piazza? Neppure affrontato il discorso".

A chi dedichi questa vittoria?

"A Violenta perché fondamentalmente è tutta opera sua. E ha anche perso un ferro. Un grazie ai proprietari che mi consentono di lavorare con soggetti come lei".

I mezzosangue da Clodia hanno un futuro nel Palio?

"Con Narduzzi ci siamo sentiti dopo il Palio evidenziando che è il primo vinto appunto da cavalli usciti dal suo allevamento. L’unica femmina in un lotto di maschi che non veniva dalla Sardegna. E comunque aveva il 20..."

Che vuole dire ’aveva il 20’?

"I successi dei cavalli di scuderia sono accompagnati sempre da un numero che ha a che fare con il 20. C’era un richiamo".

Farai acquisti in Sardegna?

"Spero di sì. Qualcosa va rinnovato per proseguire l’attività per altri 5 anni".

Milani vuole smettere?

"E’ fatica, stress. Tutto bello, per carità, lo amo ma non dimentichiamo cosa sono stati gli ultimi anni, al di là del covid. Pesanti per le cattiverie".

E Grandine, fantino di scuderia, dietro a Violenta.

"Un’altra soddisfazione per noi il suo rientro. Ha fatto molto bene, un giovane che può ancora dare molto al Palio. Il 18 la scuderia era spumeggiante".