di Laura Valdesi
SIENA
Parogoni irripetibili. Parole sprezzanti. Contro i senesi e il Palio. La città era rimasta basita: l’ennesimo attacco degli animalisti nel giorno più nero, il 2 luglio scorso. Niente Carriera né cavalli al canape, non succedeva dalla fine della guerra. Cancellato il brivido dell’attesa, il groppo allo stomaco che prende mentre sfila il corteo storico, con l’occhio rivolto al bandierino sulla torre in cerca di speranze di vittoria. Il presidente degli animalisti italiani Walter Caporale durante la trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ aveva attaccato pesantemente Siena e le sue tradizioni concedendosi paragoni choc. L’ennesimo affronto nel giorno del ‘vuoto’. Della città senza identità. Troppo per restare inermi, tutti i senesi si erano sentiti profondamente offesi. Così Comune e Consorzio tutela del Palio avevano ascoltato la registrazione della trasmissione, valutando come muoversi davanti a quell’affronto. E hanno deciso, attraverso l’avvocato Filippo Cei di Firenze, di presentare una querela nei confronti del presidente Caporale. Che il 13 aprile scorso ha scoperto di essere indagato dalla procura di Siena che ha aperto un fascicolo sulla vicenda per verificare se c’è stata, come sostengono Comune e Consorzio, diffamazione. "Sono stati usati paragoni forti per creare un’iperbole, un riferimento metaforico volutamente alterato sul piano contenutistico per eccesso, non per colpire i senesi e il Comune di Siena, ma per sostenere in generale che un animale, in qualsiasi contesto al di fuori del proprio habitat, se non lasciato in libertà è soggetto, inevitabilmente a sfruttamento umano", si difendono gli animalisti confermando la querela a Caporale.
‘Lei sarà uno di quelli che oggi esulta perché non si corre il Palio’, la domanda che dà avvio alla trasmissione del 2 luglio. "Sono felice – dice Caporale in diretta – quando vengono sospese attività che possono provocare la morte degli animali". E’ fatto apposta per ammazzare i cavalli, interrogano. E lui: "Ha causato la morte di decine di cavalli". Ma quando in studio ribattono che per il senese è una tragedia, Caporale fa paragoni che lasciano di stucco gli ascoltatori: "Ah... una tragedia? Anche per lo stupratore credo che sia una tragedia la morte della donna violentata".
"Per noi è motivo di orgoglio essere denunciati da chi non si sente responsabile della morte di decine di cavalli", scrivono gli animalisti. E Caporale aggiunge: "Il sindaco deve vergognarsi, sia perché spende indegnamente i soldi dei cittadini, sia perché non ha avuto il coraggio di interrompere un Palio nel momento in cui moriva un cavallo". Il dialogo fra sordi continua.