Palio, Guasco e l’amore per i cavalli: "Ecco come sono arrivato a Siena"

Il pittore del Drappellone dell’Assunta dedica l’incarico "a chi attende di più quest’opera, i senesi"

Palio, Guasco e l’amore per i cavalli: "Ecco come sono arrivato a Siena"

Palio, Guasco e l’amore per i cavalli: "Ecco come sono arrivato a Siena"

di Laura Valdesi

SIENA

"Conosco poco il mondo delle corse, che pure mi piace, ma l’uomo a cavallo è certo un soggetto che amo rappresentare. E il fantino che monta nel Palio di Siena credo sia un’espressione alta", svela Riccardo Guasco. L’artista che dipingerà il Drappellone dell’Assunta – illustratore, pittore e grafico affermato – ha fatto anche una campagna per l’ippodromo di San Siro. Insomma l’animale più caro ai senesi, il cavallo, dovrebbe trovare spazio nella seta che presto arriverà sul suo tavolo.

Mai vista dal vivo la Carriera.

"Esatto. Ad agosto sarà la mia prima volta però, come detto, mi piace il mondo del cavallo e della corsa. Sono onorato di questo incarico di cui percepisco l’importanza e la delicatezza. Non è ’sentita’ così, normalmente, la pittura. A Siena ha un valore, mi riferisco a quella del Cencio si dice anche così giusto?, che intuisco e cercherò di comprendere nella sua pienezza".

Illustratore, pittore o grafico: quale prevale dei tre in Guasco?

"Sicuramente il primo. Parto come grafico, poi l’accademia d’arte e la passione per il racconto attraverso il disegno. Lavoro soprattutto per me e per brand, marchi, giornali. Soddisfo le esigenze visive di chi si appoggia alla mia mano".

Adesso la pittura.

"Sono felicissimo perché il mondo dell’illustrazione impone velocità, deve consentire correzioni rapide. Io molte cose le faccio in digitale. Poter dipingere una tela, la seta in questo caso, rappresenta un’opportunità per me di ritorno alla calma che ciò richiede. Non vedo l’ora di tenermi per un po’ di tempo il Drappellone nel laboratorio che sto allestendo".

Dove si trova?

"Questa estate mi sono trasferito con la famiglia nel golfo del Tigullio, sarà qui che nascerà il Palio. Mi piace, ogni tanto, un cambio di vita. Una nuova avventura. Adoro inoltre andare alla luce del mare, adoro il tratto dalla Liguria a Nizza. Un cambio di colori, altri stimoli".

Il prossimo lavoro?

"Una campagna per Trenitalia sulla valorizzazione della provincia italiana, legata al turismo".

Come nasce invece il contatto con Siena?

"Una cosa originalissima. In realtà tanta gente che mi segue sui social e che è legata al Palio ogni tanto diceva ’ti vedrei bene a fare il Drappellone’. Ma non ci ho mai pensato seriamente. Ho un canale su Instagram dove parlo delle opere d’arte che mi piacciono. Mi imbatto in una serie di illustrazioni di Duilio Cambellotti, me ne innamoro. E scrivo parole che probabilmente sono state la ’miccia’. Non nascondo che adesso, visti gli autori strepitosi che hanno realizzato i Drappelloni, sono un po’ in agitazione! Ma non andrò nei musei delle Contrade per osservarli".

Come mai?

"Intendo dipingere un Palio, per così dire, puro per come lo immagino io. Mi affascina il cavallo che corre nel contesto cittadino, per esempio".

Niente contaminazioni, insomma. Vero che si è sentito con il pittore del Drappellone di luglio Gasparro?

"Ci siamo sentiti, gli ho fatto i complimenti per le sue opere. E’ bravissimo".

La forma rettangolare della seta le crea qualche problema?

"Al contrario! Sono abituato al formato manifesto, comunque verticale dell’opera. Ritengo mi sia congeniale. La lunghezza mi piace molto perché consente di costruire un’immagine più complessa. Dà dinamismo al lavoro"

A chi dedica questo incarico?

"Alla gente che sarà al Palio, a tutti i senesi. Che sono quelli che più attendono questa opera. Ancora non ho buttato giù neppure un bozzetto sebbene nella mente abbia già l’idea".