Siena, 5 luglio 2016 - Trecciolino, questa volta è mancato poco a conquistare il 14esimo Palio. «Vicino non vale. E’ stato un bel Palio ma ha vinto uno solo e gli altri vanno a letto. Come sempre». Sei sempre stato legato all’Istrice per cui hai vinto, tra l’altro, due Palii. Dopo il successo, in Vallerozzi, alcuni contradaioli hanno rimarcato, per dirla in modo gentile, che questa volta il Bruschelli non ce l’aveva fatta. «Credo che si siano goduti la vittoria, sennò vuol dire che si sono distratti un attimo». Cosa è mancato per dare la zampata? «Nulla, a partire dalla Contrada che ho conosciuto anni fa e ho ritrovato importante e impegnata. Sicuramente ho sbagliato io, l’esperienza non manca ma c’è sempre qualcosa da imparare. Forse è stato pagato lo scotto del debutto, mi riferisco a Phatos de Ozieri. Sicuramente il tufo lo conosceva meglio di altri, sebbene fosse esordiente. Ma l’andatura del Palio non è mai quella delle prove di notte. Gli ho chiesto fin troppo per essere un debuttante. Anche perché la cavalla del Nicchio, davanti, faceva dei parziali importanti però in curva era un pochino in difficoltà: Tittia è stato bravo a compensare questa carenza». Fra i due litiganti, il terzo ha vinto. «Bel Palio quello di Jonathan. Quanto a me ho perso un’ottima occasione su un buon soggetto che era preparato al top ed allenato». Il Drago come ti ha accolto? «E’ una Contrada che ti mette calore e voglia di fare». Fra le proposte emerse durante i quattro giorni quella di fissare una data per cominciare a rivedere l’Albo. Ma il sindaco ha risposto picche. «Non mi riferivo al periodo fra luglio ed agosto ma all’inverno. Mica uno deve cambiare per forza, si può anche dire che va tutto bene così. E’ solo per parlarne». Scompiglio è diventato il terzo polo? «Direi piuttosto che ci sono fantini professionisti che hanno dimostrato di essere in grado di vincere il Palio e altri che, vuoi per il cavallo, vuoi per la situazione, non sempre sono stati nelle giuste condizioni per tirare il rigore. La vittoria di Scompiglio non ha meravigliato nessuno». Che cavalli si salvano per agosto? «Bene o male i primi cinque, anche se Quadrivia qualche problema l’ha dato. Gli altri, chi non ha potuto esprimersi, chi è stato buttato per terra, chi era un pochino acerbo come Reynard». Brio ad agosto rientra, anche Salasso se ha recuperato dall’infortunio può essere a cavallo. «Spero che corra e che stia bene, Salasso. Da professionista mi dispiace per Alessio (Migheli, ndr) a cui faccio un grande in bocca al lupo. Gli sono vicino con il pensiero». Sul fronte fantini potrebbero esserci rientri, come Velluto, e debutti, magari Andrea Coghe. «Il primo sarebbe il ripescaggio di un professionista . Starà ai capitani decidere a chi dare l’opportunità, se a lui oppure Siri, Coghe jr, Giosuè Carboni...». Rimorsi? «Quando uno pensa di aver fatto il massimo non esistono recriminazioni». Polonski perché è stato eliminato dalla previsita? «Devo ancora andare in Comune a sentire le motivazioni ma lo iscrivo sicuramente per l’Assunta».
CronacaPalio, intervista a Trecciolino