LAURA VALDESI
Cronaca

Palio, è morto Brento. Il cavallo-eroe che ha vinto (anche) la sfortuna

Aveva 23 anni e si godeva la pensione dorata da Elias Mannucci. Il proprietario: "Un membro della famiglia"

L'arrivo vittorioso di Scompiglio e Brento

L'arrivo vittorioso di Scompiglio e Brento

Siena, 16 dicembre 2020 - Non il classico eroe della Piazza  capace di mietere allori. Piuttosto un barbero  che incarna lo spirito della Festa: battagliero, sempre al pezzo. Che sa rialzarsi, continuando a credere che, prima o poi, il vento cambierà anche per lui. Così è stato Brento, mezzosangue fiero e potente che ha scritto una pagina del Palio, vincendo  la Carriera dell’Assunta 2007 nel Leocorno, con Scompiglio al debutto. Il fantino sparigliava le carte entrando nel mondo dorato (e complicato) dei fantini di Piazza. Brento, fino ad allora così sfortunato sul tufo  – niente Palii nella Selva e nella Chiocciola per infortunio –   si riscattava  di colpo entrando nel cuore dei senesi. Ecco perché la città,  i contradaioli e il mondo dei cavalli,  saputo oggi  della morte di Brento, hanno riavvolto il nastro  e aperto la finestra dei ricordi.   Aveva 23 anni. E’  morto nell’azienda dove allena i suo mezzosangue Elias Mannucci, qui trascorreva la pensione dorata.  L’hanno trovato in terra nel recinto. L’età pesava, nonostante l’amore e le cure del proprietario Massimo Martelli che non trattiene le lacrime: «Un pezzo del mio cuore. Era  parte della famiglia». Parole e commozione che nonostante il dispiacere rinfrancano, in questo momento così difficile. Ci ricordano chi siamo. Quanto vogliamo bene a questi animali.  Non lo avevano dimenticato, Brento. Prima di tutto la dirigenza del Leocorno vittoriosa con lui nel 2007,  guidata da Luigi Fumi Cambi Gado. Erano stati a trovarlo anche  questa estate. Ma la storia extra-tufo del cavallo, che aveva un grande carattere  oltre ad un ‘motore’ fulminante, resta legata ad un episodio struggente di quel Palio di 13 anni fa. Un  giovane contradaiolo del Leocorno  era scomparso in un incidente di moto, Jacopo Alberti. Il padre venne mandato  dal capitano nel 2007 a prendere il cavallo, Brento appunto. Che  aveva come numero di coscia  il 29, quello assegnato al figlio quando vinse una selezione pubblicitaria  fra 500 candidati. E Scompiglio, con il barbero di Martelli, aveva corso quella Carriera portando la foto  di Jacopo nello zucchino. Così Brento, nel giugno 2008,  era stato portato al cimitero di Sant’Andrea dove il ragazzo  è sepolto.  Era rimasto immobile davanti alla tomba del contradaiolo mentre, riportava all’epoca La Nazione,  la madre del giovane  gli sussurrava: «Avete fatto un bel lavoro insieme, tu Jacopo, Giovanni (il marito, ndr), Scompiglio, il capitano e tutta la Contrada». Nessuna follia senese.  Brento, per la cronaca,  era stato  montato in Piazza  da Il Bufera e da Sgaibarre, da Gingillo e Tittia, nel 2005 da Il Pesse.  L’ultimo Palio quello vittorioso con Scompiglio.