LAURA VALDESI
Cronaca

Palio e sicurezza. Prefetto e questore: "Tutti insieme tuteliamo la Festa"

Piccolotti: "Garantite le tradizioni locali". Gradone: "Soluzione di equilibrio che consenta maggiore partecipazione"

Bontempi, Gradone e Piccolotti (Foto Di Pietro)

Siena, 11 aprile 2018 - «CONIUGARE la sicurezza di chi è presente al Palio con la fruibilità dell’evento, salvaguardando la tradizione». Chiaro e forte il messaggio dell’ex questore di Siena, Massimo Bontempi, ora prefetto e Direttore centrale dell’immigrazione e della Polizia delle Frontiere. Ci sono tutti gli ‘attori’ della Festa – dalle forze dell’ordine al sindaco, al rettore del Magistrato delle Contrade – quando saluta i poliziotti schierati davanti al Duomo per i 166 anni della fondazione del Corpo. Amico del questore Maurizio Piccolotti, «sin da quando nel 1975 eravamo colleghi di corso. Essere tornato a Siena per questa ricorrenza serve a sottolineare il rapporto stretto fra centro e periferia. Quello che io preferisco chiamare territorio», dice mentre i turisti scattano le foto e continuano a fare la fila per entrare in Cattedrale.

PALIO e sicurezza in Piazza, dunque, con la minaccia internazionale del terrorismo il piatto forte della cerimonia. Che era già stato ‘servito’ dal questore Piccolotti lodando il ‘sistema Siena’, «quello che consente di gestire, in città come in provincia – ecco le sue parole – situazioni e manifestazioni complesse in maniera efficace e con ridotto impatto. Non mi riferisco ai canonici Palii, che pure a volte presentano aspetti di particolare delicatezza, ma anche ad altri eventi». Cita il soggiorno degli Obama e il convegno dell’Associazione nazionale magistrati con il presidente della Repubblica, la concomitanza di ‘Strade bianche’ ed elezioni politiche, giusto il 4 marzo scorso. «Le esigenze di sicurezza diventate più complesse e pressanti negli ultimi tre anni per la funesta recrudescenza del terrorismo internazionale hanno comunque consentito di garantire al meglio anche le tradizioni locali, le cui radici storiche e culturali rendono Siena unica a mondo», rivendica Piccolotti.

Il Palio è alle porte. Sa bene che non mancano fibrillazioni nei contradaioli in vista di un Provenzano dove temono di dover pagare un ulteriore pegno, piegandosi appunto a ritocchi non ritenuti in sintonia con la Festa. Il Magistrato, del resto, partecipa alle riunioni tecniche ma è l’anello debole della catena in quanto uditore. Può certo dare il suo apporto senza potere di veto. «Qui due volte all’anno si svolge un evento di rilevanza mondiale – è ancora Bontempi a parlare – che riunisce migliaia di persone nello stesso luogo. E succede in un momento in cui la minaccia del terrorismo è ben presente. Nonostante ciò la questura coniuga sicurezza e fruibilità dell’evento. Ciò avviene perché sa fare il suo lavoro, insieme alle altre forze di polizia che ringraziamo per il supporto», aggiunge. E ancora: «Vogliamo che tutti i senesi siano sempre con noi». I priori presenti non fanno una grinza. Però tutti hanno capito l’appello all’unità. A remare nella stessa direzione per il bene della città e del Palio, trovando una nuova soluzione condivisa. Anche se per le Consorelle, quella adottata nel 2017, quanto a presenze in Piazza, poteva essere replicata senza cambiamenti. A margine della cerimonia Bontempi si dice certo «che le Contrade offriranno il massimo della collaborazione, com’è sempre stato. Il Palio è tradizione, è Siena. Altrimenti si snatura. Però ci sono dei parametri e dei criteri di sicurezza, ripeto, che non possono essere dimenticati».

«CI STIAMO lavorando da gennaio con tutti gli attori e con spirito di grande armonia. L’obiettivo è trovare – spiega il prefetto Armando Gradone – la soluzione più equilibrata possibile che consenta una maggiore partecipazione. Un punto di equilibrio valido per le esigenze di sicurezza».