Siena, 27 agosto 2022- "Non ricordo un entusiasmo delle proporzioni di quello con cui è stato salutato l’arrivo di Tittia nel Leocorno. All’inizio forse i contradaioli non ci credevano, poi hanno sentito i rumors, è cresciuta l’emozione. E ’arrivo, verso le 19.45, è stato da brividi. Una bella ’fotografia’ dell’Assunta che mi porterò dentro", racconta il capitano Massimo Bari. Il padre, Graziano, aveva già portato un Drappellone in Pantaneto, nel 1983, vincendo in precedenza come mangino nel 1980. "Non è scontato che i figli riescano nell’impresa", osserva l’attuale capitano. "Ci saranno state 500 persone a attenderci, davvero speciale quel momento", conferma Tittia che è venuto ieri a La Nazione per il tradizionale faccia a faccia fra capitano e fantino vittoriosi. Svela anche un altro retroscena dei quattro giorni: "Un po’ di tensione quando è stato rinviato il Palio: ci siamo confrontati su come gestire Violenta. Abbiamo deciso di passeggiarla nella stalla, il giorno dopo ha fatto il record".
Quando gli si chiede cosa significa questo successo per i Palii del Duemila, Tittia è netto: "Dicono adesso che voglio prendere tutto io, che sono famelico. In realtà il messaggio è un altro: se uno fa sacrifici, lavora e si comporta seriamente e quando si vede perso guarda sempre avanti, chiunque può riuscire a fare come Tittia. Non è che voglio prendere ogni cosa, ci sono anni di duro lavoro dietro. Spesso guardo mio figlio già grande e dico che me lo sono goduto poco perché stavo troppo dietro alla mia attività ma ho raccolto i frutti. Ogni atleta poi desidera essere il migliore. Giovanni Atzeni è questo: ama il Palio, il suo lavoro. Dentro di me c’è un fuoco che mi dice ’non si è fatto niente, come si può migliorare’?". "Ha costruito rapporti con fantini e Contrade, dando un segnale importante – si inserisce Bari – ma il Palio è competizione, dovrà lottare ancora di più, gli altri saranno ancora di più agguerriti. Non si può conoscere lo scenario che sarà, il Palio cambia continuamente".