Siena 13 luglio 2016 - Il sogno di una notte di estate di Valter Pusceddu detto Bighino: vincere il Palio. Ventiquattro le carriere di questo fantino trentacinquenne, un professionista esemplare, sul tufo ormai dal lontano 1999. Bighino ha lasciato il segno ovunque, gli manca Piazza del Campo ma vuole rimediare al più presto. Serve la piena fiducia di qualche dirigenza e un cavallo veramente competitivo. E proprio mentre monta un cavallo risponde alle nostre domande... Allora Valter ripartiamo da luglio, la Tartuca e Mocambo... «Alla fine montavo un cavallo che non ti fa sbagliare nulla, ma si è confermato un soggetto con cui puoi fare un Palio normale, grazie alla sua esperienza, ma difficilmente arrivi alla vittoria. Io comunque ci speravo e mi aspettavo forse qualcosa in più da Mocambo». C’erano cavalli molto migliori? «Senza dubbio sì. Preziosa, Quadrivia e anche quello dell’Oca, Porto Alabe, che ha fatto tre passi avanti, correndo come fino ad ora non si era mai visto». Il rapporto con la Tartuca? «Ottimo direi, un rapporto all’insegna del rispetto e della stima che va avanti da diversi anni» Carriere a vincere piuttosto che a bloccare l’avversaria. Bighino ha cambiato il suo modo di correre? «Ho fatto un percorso di un certo tipo durante la mia carriera. All’inizio, quando non avevo la maturità di ora, ho montato spesso cavalli debuttanti e più di una volta mi sono toccati soggetti di difficile gestione. Poi ho cominciato a fare palii per fermare la rivale, questo già nei primi anni del 2000. Sia chiaro se c’è da fare un Palio per bloccare l’avversaria io sono pronto, ma se devo scegliere voglio provare a dare la via al cavallo che monto, perché almeno una volta voglio togliermi la soddisfazione di vincere». In effetti a luglio con l’avversaria vi siete abbastanza ignorati... «Beh (ride ndr) c’era poco da guardarci nessuno dei due era di certo vincente, anche se il mio cavallo, come ho già detto, lo ritenevo migliore di quanto ha poi dimostrato». Estate intensissima quella di Valter Pusceddu. «Ho fatto Casole ma non sono riuscito ad andare in finale, domenica invece sarò a Bientina, mentre a Feltre non penso di andare, troppo vicino al Palio di agosto». A Bientina Bighino è il ‘re’... «Non esageriamo. Ho vinto tre volte, anche l’anno scorso, ma cominciamo col conquistare la finale che non è per niente scontata». Tornando al Palio dell’Assunta possiamo dire che hai diverse contrade aperte? «Sì. Tante lo contrade con le quali ho un bel rapporto. A parte la Lupa, dove non vado per rispetto all’Istrice, al quale sono legato da tanti anni, per il resto nessuna preclusione. Poi è chiaro che i legami non sono tutti uguali ma questo è normale». I cavalli? «Spero in un lotto in alto con cavalli di esperienza che possano dire la loro».
CronacaPalio, Valter Pusceddu si confessa in vista dell'Assunta