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Palla a Corda, basta degrado: "Una situazione insostenibile. Spaccio, baby gang e danni"

Benocci ha denunciato le ennesime scritte sul muro del palazzo appena ritinteggiato. Costituito un comitato di residenti e proprietari del vicolo e della Galleria Metropolitan.

Duccio Benocci mostra una delle scritte fatte poche settimane fa. sul muro di casa

Duccio Benocci mostra una delle scritte fatte poche settimane fa. sul muro di casa

Muri imbiancati e subito imbrattati con scritte e l’appello "Free Jonny". Indumenti contenenti feci infilati nei vani dei contatori di gas e luce. Bisogni fisiologici sui bordi delle finestre a piano terra. Giocattoli erotici abbandonati. Strani via vai. Per non parlare dell’odore di ’fumo’ che è una costante al cancello che dalle scale della Galleria Metropolitan immette nella Palla a Corda. Benvenuti nel vicolo dimenticato. Piombato da anni nel degrado. Nonostante l’appello dei residenti alle autorità, le lettere e le proteste. Le segnalazioni. "Adesso la situazione è insostenibile perché si è incancrenita in mancanza di interventi", spiega Duccio Benocci. La sua casa di via della Sapienza sul retro si affaccia proprio nella Palla a Corda. "A marzo, dopo che più volte a mie spese avevo dipinto i muri togliendo le scritte, ecco che sono state fatte di nuovo", spiega mostrando i disegni realizzati con spray nero. E l’appello ’Free Jonny’ che campeggia anche nella scala che porta alla galleria Metropolitan, oltre che sotto il piccolo tabernacolo. Naturalmente ha fatto denuncia. Ma alla sua personale si è poi aggiunta, spiega Benocci, la lettera del 9 marzo scorso inviata alle autorità dal Comitato di proprietari e residenti del vicolo e della Galleria stremati dalla situazione di degrado. Ma anche dalla presenza costante di gruppi di ragazzini, che qui passano le giornate e si ritrovano anche la sera. "C’è sempre odore di ’fumo’ – dice un uomo che passa, visti taccuino e macchina fotografica –, l’altro giorno c’era anche sangue sulle scale. Non ne possiamo più". E si allontana.

La lettera è stata inviata a prefetto, sindaco, questore, ai comandanti di Carabinieri, Finanza e Polizia locale. "Abbiamo chiesto un incontro urgente, se vogliono venire a vedere prima le condizioni", dice Benocci che parla comunque a titolo personale. "Qui non si tratta di percezione di insicurezza ma di realtà", rivendica mostrando alcune case che sono state costrette a mettere paraventi alle finestre con le grate per evitare che venisse buttata immondizia (o peggio) sul davanzale. Il fondo del vicolo poi è diventato un bagno a cielo aperto. "Siamo in una zona centralissima, a due passi da piazza Matteotti e dal corso. Le tre telecamere che furono installate non bastano, se nessuno le guarda. Questa situazione va avanti da anni – prosegue Benocci, mostrando documenti e ritagli di giornale dedicati al problema –, sono stanco dei continui danneggiamenti senza che gli autori vengano trovati e costretti a ripristinare lo stato originario degli immobili". Riconosce però che pochi giorni dopo la sua denuncia si era svolto un Comitato per l’ordine e la sicurezza nel corso del quale il sindaco Nicoletta Fabio aveva tuonato: "Pretendo che questa città non sia omologata ad altre realtà dove certi fenomeni sono ormai radicati e quotidiani". E la Palla a Corda era stata inserita fra le zone ’calde’. Ora servono interventi radicali. Fatti. "Nel primo pomeriggio non c’è quasi nessuno, lei venga la sera e poi si rende conto", invita una signora. Strani movimenti. Oltre che di atti di inciviltà si parla di spaccio.

Laura Valdesi