Torna libero il medico della Valdichiana, 72 anni, finito in carcere perché era diventata definitiva la condanna relativa al comportamento tenuto quando, dottore dell’Inps, aveva messo le mani addosso ad alcune donne che accompagnavano i pazienti per le visite. Grazie al ricorso presentato dal suo avvocato Alessandro Betti, infatti, l’uomo ha potuto lasciare il carcere dove si trovava dall’aprile scorso, ottenendo peraltro l’affidamento in prova ai servizi sociali. E potendo riabbracciare i suoi cari.
La stangata era arrivata il primo ottobre 2019 con la condanna a nove anni per violenza sessuale nei confronti di alcune donne palpeggiate durante le visite necessarie a verificare se esistevano i presupposti per la concessione di pensioni e assegni di invalidità e per gli accertamenti ex lege 104/92. L’uomo, secondo quanto emerso, avrebbe preteso da diverse pazienti sottoposte a visita o che accompagnavano i pazienti una serie di prestazioni sessuali in cambio del rilascio di certificazioni mediche favorevoli, come si leggeva anche nella sentenza del gennaio 2023 della Corte dei Conti che aveva condannato il medico, da tempo in pensione, a pagare oltre 30mila euro in favore dell’Inps, l’istituto per cui lavorava prima di essere licenziato una volta scoppiato il caso. La Corte di Cassazione, nel marzo scorso, aveva rigettato il ricorso della difesa dell’uomo confermando la condanna, diminuita in appello accogliendo in parte le ragioni del medico con particolare riferimento alle attenuanti: la pena restava di 5 anni, 5 mesi e 10 giorni da cui andavano scalati 8 mesi già scontati ai domiciliari dal medico quando fu arrestato. La pena finale da espiare era di 4 anni, 8 mesi e 17 giorni. Ora, a seguito dell’accogliemneto dell’istanza dell’avvocato Betti, esce di cella e dovrà svolgere lavori socialmente utili.
La.Valde.