Pantera, massima fiducia a priore e capitano: rieletti. Ghelardi: "Palio ’aggressivo’"

Ottimo il rapporto con Scompiglio ma il dirigente di Stalloreggi punterà "anche sulla fascia di fantini di generazione intermedia che vogliono vincere".

di Laura Valdesi

SIENA

"La pacca sulla spalla, l’incoraggiamento, senti la fiducia. E l’elezione ora con il 94% dei voti accentua una responsabilità già forte", ammette il capitano della Pantera Franco Ghelardi, confermato ieri per il prossimo biennio. Così come il priore Paolo Vannuccini: dunque i dirigenti di Stalloreggi proseguono il percorso insieme. L’insediamento sarà il 23 dicembre, prima della cena degli auguri.

Ghelardi, staff invariato?

"Esatto. Rimangono tutti, dai tenenti alla stalla: un gruppo da valorizzare anche per il futuro. Veterinario compreso, professionista di spessore che si è appassionato al Palio. E’ un momento, parlo a livello generale per la Pantera, in cui si è capito che la stabilità può rappresentare valore. Sento dunque ancora più forte la responsabilità di una stagione con grandi attese".

Cosa promette ai panterini?

"Che farò tutto il possibile. L’obiettivo è quello della vittoria, dichiarato dal 2022 e non cambia. Saremo pervicaci nel provarci e coinvolgeremo tutta la Contrada: serate, corse in provincia, facendo vivere ai giovani un’annata importante".

Le sanzioni hanno tolto per luglio alla Pantera due pedine come Gingillo e Carburo.

"Un lavoro che va un po’ resettato, in effetti. Occorre in questa fase la capacità di capire chi, fra le figure giovani, può vincere. Ben vengano i ventenni da far crescere, però mi riferisco alla generazione intermedia come Bellocchio, Tamurè, Ares poteva essere uno di loro, per noi Turbine che purtroppo ha avuto qui un’esperienza negativa".

Aquila squalificata, a luglio Pantera senza rivale.

"Faremo un Palio aggressivo che cercheremo di interpretare per portare a casa il massimo".

Più vicini a Scompiglio, meno lontani da Tittia?

"Voglio essere chiaro. Jonatan è una concretezza, l’ho visto all’opera, è un fantino importante. Tittia ha vinto 5 Palii consecutivi, può determinare equilibri per cui se riusciamo ad essere un pochino meno lontani. Dal 2016 non corre nell’Aquila. Da parte nostra, comunque, ci sarà linearità nei comportamenti. Fermo restando che la porta è spalancata per chiunque vuole vincere. Tanto che sarà molto improbabile che la Pantera faccia un Palio di contrasto all’Aquila come hanno fatto nei nostri confronti. Si batte la rivale andandogli davanti".

Regolamento del Palio da rivedere dopo le punizioni?

"L’immobilismo su alcune questioni di Palio non mi sembra ottimale. Noto che c’è sempre grande difficoltà ad affrontare un confronto su giustizia paliesca, regolamento, ruolo del mossiere. Il famoso bene della Festa è anche analisi. Da capitano e contradaiolo dico che sarebbe bene riflettere su alcuni aspetti".

Anche il mossiere?

"Ha coperto un’epoca, tanto di cappello. Persona inattaccabile sotto tanti punti di vista. Ma serve forse avviare un percorso per il futuro, in modo meno di schieramento e più di ragionamento"