REDAZIONE SIENA

Panti: "Cinque anni di sofferenze". Le difese degli imputati: "Appello"

Il legale di parte civile: "Finalmente accertata la verità. Caso di malasanità"

Il legale di parte civile: "Finalmente accertata la verità. Caso di malasanità"

Il legale di parte civile: "Finalmente accertata la verità. Caso di malasanità"

"Siamo arrivati al dunque dopo cinque anni e mezzo di sofferenze. Per tutta la famiglia è stato un grande dolore. Mi dispiace per quanto è successo ma finalmente è stata accertata la verità", il primo commento dell’avvocato Duccio Panti. Sin dall’inizio vicino al marito della 39enne morta e alla sorella di quest’ultimo che non hanno mai perso un’udienza del processo. E’ emozionato anche il legale perché, come è stato ricordato più volte nel dibattimento, "questa è una tragedia". "Purtroppo le disfunzioni non sono solo dei medici ma del sistema ospedaliero, come ho sempre detto nel dibattimento. E dispiace che, in tutti questi anni, l’Azienda ospedaliera si sia sempre rifiutata di offrire un qualsiasi minimo risarcimento, di farsi avanti. Una chiusura totale", aggiunge il legale. E quando esce dal tribunale, si sofferma un attimo sulla pena decisa per i medici. "Personalmente la ritengo abbastanza elevata viste anche quelle che sono le dinamiche nella responsabilità medica in ambito penalistico. Il giudice è stato, non voglio dire esemplare, ma ha certo fatto una sua ricostruzione. Leggeremo le motivazioni, probabilmente è emersa l’effettiva sofferenza della povera Anna durante gli oltre 4 mesi di agonia. Il calvario subito e ciò che è stato fatto di negativo, anche di positivo, da parte dei sanitari. Vero – conclude Panti – che si sono prodigati ma qualcuno ha detto che questo è un caso evidente di malasanità. Sicuramente la sentenza farà giurisprudenza. Il giudice Grandinetti è molto equilibrato e preparato, sono certo che redigerà una motivazione adeguata".

"Faremo appello, ovviamente, quando fra novanta giorni conosceremo le ragioni della sentenza", si limita ad annunciare l’avvocato Francesco Maccari che difendeva l’anestesista. "Non è l’epilogo che ci attendevamo e che ritenevamo giusto. Vedremo le motivazioni", gli fa eco l’avvocato Enrico De Martino. Sarà ancora battaglia. La prossima volta in Corte di appello a Firenze.

La.Valde.