REDAZIONE SIENA

Paralimpiadi Medaglia d’argento per Betti

L’azzurro è stato battuto in finale dal cinese Gang Sun 15-3: porta a casa il suo secondo podio individuale, il primo nel fioretto

Un momento della gara tra Matteo Betti e il cinese Gang Sun

Un momento della gara tra Matteo Betti e il cinese Gang Sun

Medaglia d’argento nel fioretto individuale categoria A per l’atleta senese Matteo Betti, che è salito sul secondo gradino del podio ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. L’azzurro è stato battuto in finale dal cinese Gang Sun 15-3. Sulla pedana centrale del Grand Palais il 39enne senese, alla sua quinta Paralimpiade, ha portato a casa la sua seconda medaglia individuale, la prima nel fioretto.

"Con un punteggio così netto non c’è spazio per l’amarezza – il commento di Betti subito dopo la gara –. Sun ha meritato di vincere, è stato più bravo di me". E ancora: "Oggi ho fatto una gara veramente di cervello, intelligente non mettendo le botte belle, ma quelle che servivano, quelle che andavano messe, perciò sono molto contento – ha aggiunto –. Insomma non è stata la gara del più forte ma del più intelligente e in finale ci sono arrivato bene. Si tratta del mio primo risultato individuale nel fioretto, ma Parigi non finisce qui".

Il riferimento va alle sfide a squadre previste nella giornata di oggi: "E finalmente ci riproviamo con la squadra che è veramente una delle medaglie che è ancora in sospeso dopo le esperienze negative di Rio e di Tokyo sicuramente ce la meritiamo – ha concluso –. La squadra azzurra merita di tare ai piani alti, lo merita in tutti i modi".

La giornata di ieri per l’atleta senese è stata molto impegnativa al Grand Palais di Parigi: prima Betti è avanzato ai quarti, battendo il francese Lemoine 15-9. Poi l’azzurro ha superato il polacco Nalewajek 15-4 approdando in semifinale dove è riuscito a prevalere sul turco Hakan Akkaya 15-9, staccando il pass per la finale contro il cinese Gang Sun.

Dal terzo posto di Londra 2012 "sono passati un bel po’ di anni, e soprattutto ne sono passati tre lunghissimi dal quarto posto di Tokyo che per me è stato, ora si può dire, una vera rinascita. Ho trasformato giorno per giorno tutta quella rabbia in energia - ha ammesso Betti –, in voglia di lavorare, di studiare, di macinare chilometri da Siena a Pisa tutte le settimane. E per questo ringrazio Simone (Vanni, il suo allenatore, ndr). Grazie a lui sono diventato negli ultimi dieci anni un atleta più forte in pedana, ma anche mentalmente".

Betti ha gareggiato sotto lo sguardo dei genitori, della moglie Giada e del piccolo Gregorio mentre da Siena amici e sostenitori assistevano alla gara in diretta tv. Tanti i commenti sui social e i messaggi di congratulazioni in attesa che oggi Matteo salga nuovamente in pedana.

C.B.