Parapiglia in via Esterna Fontebranda. Lesioni a una donna, tre nei guai

I giovani, già condannati per la rissa e il naso rotto ad un uomo, sono stati rinviati a giudizio dal gup

Parapiglia in via Esterna Fontebranda. Lesioni a una donna, tre nei guai

La vicenda finì in ospedale alle Scotte

Non è chiuso il capitolo giudiziario per una rissa accaduta in via Esterna Fontebranda che suscitò scalpore in città. C’erano già state sei condanne, a vario titolo, per il parapiglia e le lesioni, nel settembre 2022 con pene che erano state per tre imputati di 2 anni e un mese, per altrettanti di un anno. Nonostante le richieste parziali di assoluzione del pubblico ministero il giudice Simone Spina aveva dunque ritenuto sussistente il parapiglia e le conseguenti lesioni. Si è scoperto nei giorni scorsi che, in realtà, nell’occasione trasmise gli atti alla procura affinché procedesse nei confronti di tre contradaioli che erano imputati anche per le conseguenze sanitarie causate in quella circostanza alla donna, parte offesa nel processo. Si è svolta pertanto l’udienza davanti al gup a seguito della quale i tre sono stati rinviati a giudizio per questo specifico reato. Due erano assistiti dall’avvocato Carla Guerrini, un terzo dallo studio legale De Martino. Il nuovo troncone della vicenda, dunque, si aprirà il 14 febbraio davanti al giudice Solivetti Flacchi.

Tutto era nato quando un gruppetto di contradaioli aveva turbato la quiete pubblica con schiamazzi nell’ottobre 2017, passando in via Esterna Fontebranda. Un uomo era sceso in strada, insieme alla compagna: lui aveva riportato la frattura del naso, la donna lesioni a causa di un colpo ricevuto allo zigomo con ricadute sul cristallino dell’occhio. Quest’ultima è assistita dall’avvocato Paolo Bufalini. Ora i tre giovani senesi rinviati a giudizio per le lesioni causate alla donna in via Esterna Fontebranda – già condannati con processo in fase di appello per rissa e lesioni all’uomo – dovranno difendersi nel nuovo processo. Una curiosità: per uno di loro il pm aveva chiesto nel primo troncone l’assoluzione anche se poi era stato condannato.