di Laura Valdesi
SIENA
E’ l’unica Contrada squalificata, il Nicchio. Per somma di deplorazioni, in quanto le due comminate dalla giunta comunale per i fatti dell’Assunta vanno ad aggiungersi a quella pendente del 2018. Dunque dovrà scontare una Carriera di stop.
Priore Davide Losi ma quanta è l’amarezza?
"La Contrada è particolarmente amareggiata, il termine mi sembra giusto. Da sempre è insito nel nostro dna e nel nostro carattere di stare in prima fila, a 360 gradi. Anche nella tutela della Festa. E può capitare che, proprio per tale ragione, ci siano a volte conseguenze negative. Tanto è vero che la squalifica arriva dalla sommatoria di ben sei sanzioni che vanno avanti dal 2018 di cui nessuno si ricorda, vista la modesta rilevanza. Un unicum. E tale resterà, un unicum, avere avuto delle punizioni per i fatti dell’agosto scorso. Ma il Nicchio è una Contrada che ha le spalle larghe e guarda avanti".
Cosa non è tornato nelle decisioni dell’amministrazione?
"Non intendo entrare nel merito. Come non l’ho fatto nei mesi scorsi. Ci siamo difesi secondo i meccanismi previsti dal Regolamento. Alcune nostre argomentazioni sono state considerate, altre, secondo noi erroneamente, invece no. Però il Palio è un gioco di responsabilità. La Contrada si assume le conseguenze di quello che fa e di ciò che non fa. Il Comune si assume quelle delle decisioni prese e delle motivazioni addotte. Ripeto, il Nicchio ha le spalle larghe e affronterà tutto come uno stimolo, guardando avanti, ancora più voglioso di riscattarsi. Riteniamo di avere interpretato la rivalità in una maniera sana, corretta. E per questo ci siamo difesi certo e ci dispiace subire, per una sommatoria di sanzioni, la squalifica. Prima di aver parlato con l’assemblea mi sento di dire questo".
Ma questo sarà un precedente che influenzerà?
"Non credo che potrà rappresentare un precedente perché ritengo che sarà un unicum il fatto che una Contrada venga sanzionata per uno schiacciamento di tutte le altre Consorelle, non esistente. Non ritengo che sia possibile che ricapiti".
Per i due addebiti di contestazione relativi al Palio di Provenzano l’assessore delegato ha infatti archiviato.
"Abbiamo preso posizione, assumendoci la responsabilità di ciò che era stato fatto, spiegando alcune motivazioni cercando di far comprendere come il Nicchio si approccia al Palio e alla Festa. Ci fa piacere che, in questo caso, le argomentazioni siano state prese in adeguata considerazione".
Il Nicchio non corre di diritto nel 2025 e ha un Palio da scontare, non vince dal 1998. Non è semplice per una Contrada.
"Diciamo subito che non affrontiamo il Palio con atteggiamenti vittimistici, né recriminatori. Non l’abbiamo mai fatto. Affrontiamo tutto come uno stimolo, sarà questa la strada".
All’assessore delegato al Palio il priore si sente di dire qualcosa?
"Quello che c’era da dire è tutto contenuto negli atti depositati. A maggior ragione dopo aver letto, seppure in brevissimo tempo, le motivazioni, mi sembra davvero opportuno non entrare nel merito".
Losi fa parte anche della commissione per la revisione del Regolamento che sarà completata oggi con il voto in consiglio comunale: con quale spirito affronta il compito?
"Ne faccio parte come rappresentante del Magistrato, non ha niente a che vedere con la vicenda che riguarda la mia Contrada. Escludo ogni influenza fra quest’ultima e il ruolo nella commissione. Il Regolamento del Palio è una questione molto seria che riguarda tutte e 17 le Contrade le cui modifiche non possono essere una risposta a vicende contingenti ma devono eventualmente guardare al futuro. Peraltro nessun ritocco potrà mai impedire che il Regolamento venga interpretato male o arbitrariamente oppure che siano contestate cose non corrispondenti alla realtà. Certamente la questione della responsabilità delle Contrade è un tema importante, soprattutto quando si abbatte come un macigno sul concetto della rivalità".
Tamurè fuori due Palii.
"Ci dispiace, ribadisco l’interpretazione sana della rivalità da parte sua e nostra".